Si lo so, sono in ritardo! A settembre è infatti uscito il primo numero di Ringo, o se preferite il primo numero della seconda stagione di Orfani, e io li recensisco solo ora.

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Il numero 1 “Ancora Vivo” e il numero 2 “Nulla per Nulla” sono ambientati una 20ina di anni dopo la chiusura della prima stagione; la dottoressa Juric è ora il presidente del mondo (!!!) e continuano le rivolte della popolazione, tenuta sotto controllo col classico panem et circensem…dove il premio più ambito della lotteria è il biglietto per lasciare la terra!

In questo contesto, se possibile ancor più apocalittico, Ringo è ormai una star della rivoluzione, la sua effige, come un novello Che Guevara, è ritratta su poster e magliette. O almeno lo era, perché si è ritirato. Ma quando Barbara, sua vecchia fiamma, gli rivelerà che il figlio (o la figlia) che non sapeva di avere è in pericolo, il Pistolero tornerà a combattere. Anzi no, “il Pistolero è morto”. Ringo ha giurato di non usare più le sue pistole, ora combatte con arco e spada.

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Non lo credevamo possibile, eppure la Bonelli riesce a regalarci un sequel al livello dell’originale, un fumetto tutto da leggere che mantiene le caratteristiche di successo della prima stagione, con una storia in continuo movimento che fa quello che ogni buona storia dovrebbe fare: ci sorprende. Si, la vera forza i questa saga è la capacità di spiazzare sempre il lettore.

Consigliatissimo.

Spoiler alert:

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Si, gli altri Orfani sono ancora vivi.

Ringo 1&2: La recensione
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