C’è chi è già partito per internet a cercare quale sia il vero primo episodio di friendzone dell’umanità, perché come scopo nella vita ha solo quello di sbugiardare i titoli dei giornali o degli articoli di blog. Beh, è ovvio che la più grande sciagura della vita adolescenziale (ma anche preadolescenziale) di un essere umano non è iniziata con questo manga, però per la mia generazione, il cartone animato Il Giocattolo dei Bambini, meglio noto in Italia col nome di Rossana, è sicuramente annoverabile fra gli elementi che hanno traumatizzato la già fragile psiche femminile; allo stesso modo in cui La Verità È Che Non Gli Piaci Abbastanza ha rovinato quella delle mie colleghe universitarie.
(Riflessione random: Perché se attacco io un limone a una in quel modo mi danno l’ergastolo, mentre nei film vivono per sempre felici e contenti?)
Ma torniamo al cartone, torniamo al male.
Rossana non è né il nome del Manga, né il nome dell’Anime, né il nome della protagonista. Cazzo è allora? direte voi. Rossana è il frutto dei soliti adattamenti demenziali italiani, che per rendere più appetibili i prodotti nipponici fanno uso di nomi inglesi (come nel caso di Capitan Tsubasa) o livornesi, come nel caso di Rossana e del suo amico/ragazzo Eric (chiamarlo Kevi era troppo).
Dunque la protagonista dovrebbe chiamarsi in realtà Sana Kurata, riadattato poi in Rossana dai nostri produttori, salvo poi chiamarla quasi sempre “Sana” all’interno del cartone.
‘Sana è una pischelletta di dieci anni all’inizio della storia, figlia di una famosa scrittrice, è pure lei una star, anche se non si capisce mai di cosa. A volte canta, a volte balla e altre recita.
Probabilmente è Miley Cirus.
Le avventure di Rossana si svolgono in due fasi, o meglio stagioni: la prima alle scuole elementari, la seconda alle scuole medie.
Nella prima fase Rossana frequenta una scuola elementare di Tokyo dove però i professori sono in balia degli studenti, autentici teppisti dai tagli di capelli antigravitazionali e improbabili che trattano gli insegnanti a ranocchie in faccia (letteralmente!) grazie al loro capo che, essendo in possesso di foto compromettenti fra due insegnanti, li ricatta costantemente.
Il loro capo in Giappone si chiama Akito Hayama, ma in Italia è noto col labronico nome di Jonathan Eric.
Eric non è solo il classico bello e ribelle dai capelli biondi che vive secondo le sue regole e fotte la società col suo ghigno da duro, è anche un bambino introverso con una difficile situazione familiare alle spalle: Suo padre non è quasi mai casa per via del lavoro, sua madre è morta dandolo alla luce e sua sorella lo odia per questo, tanto che nel manga giapponese lo appella, anziché Akito, Akuma no ko, ossia «figlio del diavolo».
Siate sincere: Quante di voi si sono già messe il camice da infermiera per soccorrere questo povero, dolce, cucciolo imbronciato?
Come è evidente Eric rappresenta il classico stronzo problematico che tutte le donne sognano di redimere e convertire nel marito perfetto ottenendo di solito una delle due seguenti soluzioni: a) Venire sfruttate sessualmente e abbandonate alla prima occasione b) Riuscire nell’impresa e ritrovarvi con uno zerbino di cui non vi importa niente perché quello che vi piaceva di lui era che fosse un ribelle.
Sia il manga che il cartone appartengono a quel filone in stile Kiss me Licia dove i protagonisti vivono le classiche turbe amorose più o meno adolescenziali e non dormono la notte perché la mattina precedente hanno sfiorato le mani a quel ragazzo o a quella ragazza che gli/le piace tanto.
Qui i protagonisti sono indiscutibilmente due, Eric e Rossana, i quali provano attrazione l’uno per l’altra ma per ignoti motivi preferiscono restare amici.
È così che tutto è cominciato signore e signori.
Dopo aver visto questo cartone le ragazze si sono convinti che per qualche strana ragione chi ti piace vada friendzonato, oppure che il vero amore possa nascere solo dall’amicizia, o chissà che cazzo di altro perché anche studiando questo cartone con dovizia e meticolosità accademiche continuo a ritenere le donne un totale mistero.
Ma ve lo spiego meglio con la trama.
Dunque, Rossana è una superstar giapponese, con un suo programma tv che però, a differenza di Emma Watson, preferisce studiare tra i comuni mortali anziché in un collegio svizzero per figli di miliardari; Eric invce è un teppista normale con una situazione familiare disastrata e discreto karateka (quindi: bello, giovane, ribelle, problematico e atletico. Nonostante questo è in Friendzone perenne).
Rossana cerca durante la prima stagione – ovvero durante le elementari – di sistemare lo status quo studenti-insegnanti precedentemente scombussolato dalla banda di Eric, e non pensa tanto ad accoppiarsi selvaggiamente come le suggeriscono gli ormoni. Tutto questo fino a che una mattina in gita scolastica Eric la bacia a sorpresa.
Rossana non la prende molto bene e caccia un urlo alla Bruce Dickinson.
Da questo momento però comincerà a pensare a Eric in un modo in cui prima non aveva mai fatto (maschietti prendete appunti).
Nonostante l’avvenenza del giovane lingualunga, Rossana preferisce però mantenere un rapporto d’amicizia (che ci suggerisce una possibile alitosi di Eric come motivazione) rendendoci così partecipi al primo caso di Friendzone della nostra infanzia.
Eric nonostante possa avere qualunque ragazza casca nella trappola mortale, e conviene anche lui che sia meglio per entrambi restare amici. Probabilmente il fatto che il Giappone sia anche il Paese dove nascono e sono maggiormente diffusi gli Hentai ha aiutato il nostro eroe a sopportare questa fase.
Cosa strana per la friendzone, la ragazza che ha relegato il ragazzo nella friendzone si trova subito un altro tizio con cui sfranellare.
Stavo scherzando. Non è una cosa strana: è la regola.
In realtà Rossana non cerca subito nuove braccia per farsi stringere e diventar quel che è, ma si preoccupa di sistemare lo status quo della scuola di cui a nessuno importa. Solo successivamente irromperà sulle scene Charles.
Charles Lone è un bel fustaccio di attore, infatti conosce Rossana proprio grazie alla loro professione comune che li porterà a girare uno spot insieme.
Dapprima il ragazzo è semplicemente educato, a differenza di Eric, e probabilmente è questa sua diversità a spingere Rossana a mettersi con lui; o più probabilmente il fatto che sia il sosia di Eric ma con i capelli blu/viola.
Charles non sarà l’unico sosia di Eric.
In questo cartone una fondamentale è che i ragazzi dell’età di Rossana siano più o meno tutti uguali a Eric, sfiorando addirittura la clonazione come nel caso di Brad.
Ora voi capirete bene: se già la ragazza che ti piace ti Friendzona nonostante tu le abbia spazzolato le tonsille con 30 cm di lingua in gita scolastica non dovreste avere un gran bell’umore, figuratevi allora quando in tutto il mondo (per davvero) ci sono ovunque spasimanti di Rossana identici a voi!
Forse per questo motivo, o forse perché ormai le pagine degli Hentai erano tutte appiccicate fra loro, Eric compie un gesto disperato e insospettabile per un friendzonato: si fidanza.
Ma aspettate, perché la scelta di Eric è notevole: non si mette con la prima che gliela fa annusare, no, si mette con Fanny.
«E chi minchia è Fanny?».
La nuova migliore amica di Rossana.
Da questo momento più o meno comincia la seconda parte del cartone, ovvero quella relativa alle scuole medie.
Fanny, dicevamo, di cui ignoro beatamente il cognome, è la migliore amica del momento di Rossana (si Rossana cambia migliore amica ogni dieci puntate più o meno).
Le due sono diventate amiche nel bagno della scuola perché avevano lo stesso problema con la frangetta dei capelli (vi giuro non me lo sono inventato!).
Nonostante le due siano amiche forevah xseo 3 metri sopra il cielo, Fanny preferisce spostarsi 3 metri più in là, ovvero in collo a Eric a limonare duro.
Rossana la prende così bene che parte per l’America a scopare con Charles.
In America c’è anche il sopracitato sosia di Eric, Brad, che pure lui è un monellaccio non da poco che stuzzicherà le fantasie di Rossana.
Ah quasi dimenticavo, prima di partire per l’America Eric non si risparmia una palpata gratuita alle tette di Rossana (sì lo so, ma non abbiamo più medaglie da dargli).
Ci potremmo dilungare in dettagli tecnici etc, ma essendo un manga per bambini la verità è che nessuno scoperà mai con nessuno, e questo rende quindi tutto poco interessante.
Alla fine sia Eric che Rossana lasceranno i reciproci rimpiazzi capendo di amarsi e che sta storia della friendzone è degradante, ingiusta e probabilmente pure illegale.
Ma siccome due coglioni così grossi non possono risolvere tutto a ciuccioni e petting spinto dietro il cortile della scuola, si incontrano sul tetto della scuola e si fanno vaghe e strane promesse d’amore.
Ecco quindi il finale:
Nell’ultima puntata Eric vestito inspiegabilmente con un elegantissimo completo bianco dà a Rossana il suo terzo e ultimo bacio della serie. Rossana reagisce con la sua solita dolcezza, ovvero schiacciandogli in testa l’immancabile martellone da 3000 tonnellate che fa tanto City Hunter.
Eric invece di mandarla a cagare o denunciarla per maltrattamento, le dice con baldanza che se supererà l’esame di cintura nera di karate allora le dovrà dire una cosa.
Rossana risponde che anche lei vorrà dirgli una cosa se passerà l’esame, e gli augura con tutto il cuore di riuscirci.
Così Eric può andare a fare l’esame più importante nel percorso di un karateka senza alcuna pressione addosso.
Finisce così l’anime, perché il manga è diverso e più adulto in tante cose, facendoci intuire che i due dichiareranno il proprio amore e si metteranno finalmente insieme.
A conferma di questo finale c’è pure un’opera successiva di Miho Obana (il fin qui mai citato autore della serie) che è un crossover con un altro manga ancora in realtà si vedranno Sana e Akito – ovvero Rossana e Eric – ad un’età di circa 26 anni e sposati assieme.
Bene, e anche queste Oscure Trame sono state svelate.
In realtà ci sarebbero molte cose da dire in più sul manga (e sulla friendzone) in quanto si tratta di un’opera tutt’altro che banale e anche molto profonda in tanti aspetti. A differenza dei toni spesso scherzosi del cartone animato, nel fumetto si affronta molto di più la depressione e la difficoltà di molti ragazzi e ragazze ad esternare le proprie emozioni, cadendo vittime della depressione. È un manga che ispira a farsi coraggio e a “stare su col morale”, come recitato nell’ultima pagina dell’ultimo volume della serie.
Quello della speranza e del non arrendersi è un tema molto comune nei Manga per bambini e infatti Naruto ne è un esempio lampante e attuale.
Bon, spero vi sia piaciuto e alla prossima.
Occhio a non farvi friendzonare, ma nel caso almeno adesso sapete a chi dare la colpa!
Totalissimo 😀
Però quando l’ho fatto io l’esame di cintura nera di karate poi non mi ha limonato nessuna… coincidenza?
Io non credo
Sto morendo, grazie per aver scritto uno dei migliori articoli di sempre
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