Ritengo complicato recensire un volume come questo…date le mie scarse conoscenze, nel campo dell’arte surreale. Comunque voglio parlare del bestseller di Joan Cornellà, il singolare Mox Nox. In primo luogo manca una storia e tutti i riferimenti che ad essa solitamente si accompagnano: protagonisti, antagonisti, ambientazione e contesto. In Mox Nox non troviamo nulla di tutto ciò. L’altra caratteristica evidente sfogliando il piccolo volume è la mancanza assoluta di dialoghi. Non una parola, una frase, un baloon. Niente di niente. Infatti, il libro in questione è una raccolta delle spietate, divertenti e allucinanti tavole dell’autore spagnolo. Ogni tavola è un mondo a sé, una storia a sé, un vero e proprio “viaggio” mentale a cui è impossibile restare indifferenti. Un libro prezioso, che farà la gioia, oltre che dei fan, di tutti coloro che scopriranno per la prima volta il disturbante umorismo di Cornellà.

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Cornellà opera,nel suo libro, una scelta precisa: fa a meno del testo, rende il suo messaggio implicito e affronta il media fumetto soltanto con le immagini. Non è certo il primo a farlo, ma sicuramente lo è in termini di efficacia: il suo messaggio si fa universale e a chi legge resta il compito di elaborarlo e farlo proprio. L’arte di Cornellà trascende quindi il linguaggio, ne abbatte i confini e diventa immediatamente fruibile a chiunque, facendo dell’immediatezza un’altra delle sue armi vincenti.

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L’intelligenza dell’autore sta nel mischiare sapientemente una visione cinica e surreale con un buona dose di violenza, in una continua provocazione che risulta mai fine a sé stessa ma atta a sottolineare un qualcosa di sbagliato. Mox Nox è una sorta di avviso sullo stato in cui si trova la società e allo stesso tempo è un tentativo di riderne, senza prendersi troppo sul serio.

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Le figure dell’artista ricordano in maniera disturbante i protagonisti dei flyer che si trovano sugli aerei. Avete presente quei fogli plastificati con le istruzioni in caso di ammaraggio, tempesta o manifestazioni demoniache che trovate puntualmente sullo schienale del passeggero davanti a voi? Ecco, quelli. I personaggi di Mox Nox hanno la stessa immobile e terribile calma artificiale. Ed esattamente come i loro “cugini di linea”, anche i personaggi dell’autore si trovano coinvolti in situazioni limite.

Cornellà testa in fiamme

Essi ostentano non solo calma ma, soprattutto, un agghiacciante sorriso. Non importa quanto sia grave la situazione o il tema trattato, l’autore spinge tutto al limite del buon gusto e si prende gioco della moralità, dell’apparire a tutti i costi, dei volti imperturbabili, dei salotti buoni della televisione, della mania dei selfie e della moda. Tutto passa sotto il suo impietoso sguardo e tutto è accompagnato da quell’inquietante e spaventoso sorriso smagliante, stampato a forza sul volto dei suoi attori.

Che si tratti di una risata, di un brivido di disgusto o ancora di un amaro sorriso, le pagine di questo volume suscitano prepotentemente una reazione, una riflessione. Esse chiamano il lettore a una risposta immediata e a prescindere da quale sia, la ottengono puntualmente.

MOX NOX: l’Arte di JOAN CORNELLÀ
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