“Se lo avessi visto a quattordici anni, avrei amato questo film alla follia.” Cit. Un non-quattordicenne qualsiasi durante la visione di Son of Batman

Son of Batman Cover
La tamarrissima copertina del film

Son of Batman è l’ultimo film del progetto DC Universe Animated Original Movies (in attesa di Batman: Arkham Assault) prodotto dallo studio Warner Bros animation basato sulla storia a fumetti di Grant Morrison e Andy Kubert, con la regia di Ethan Spaulding; se vi state chiedendo come potervelo cippalippare in italiano, la risposta è semplice: non potete. Quindi le opzioni a vostra disposizione sono due: o vi buttate nel torrente o ripiegate sulla versione retail  originale senza sfasciare tanto le biglie con i soliti “noi italiani siamo sempre bistrattati bla bla bla” visto che, tra l’altro, l’inglese lo si può imparare agilmente nello spazio di una pausa pranzo, mentre si sta lottando con quel dannatissimo pezzo di pangocciolo incastrato tra incisivo e canino.

La trama di Son of Batman in sintesi: il figlio di Batman, a dieci anni, sfascia tutti a katanate.
Ok, ok, facciamo con un po’ meno sintesi: il figlio di Batman, a dieci anni, sfascia tutti a katanate e tutti i ninja ne toccano come nemmeno le comparse nei film di Bud Spencer e Terence Hill.

Scopriamo che a Batman usare il cappuccio non piace per nulla e che, di conseguenza, quella volta che ha fatto con Talia le cose turche (fragorosi applausi dalla curva per lui, Superman mangia questa mentre giochi a Shogi con Lois Lane), c’è scappato il pupo: Damian.

Uno dei leitmotiv del film: lo scollo clamoroso di Talia.
Uno dei leitmotiv del film: lo scollo clamoroso di Talia.

Il pargolo, un clone in miniatura di Bruce Wayne, invece di sfondarsi di Wii e Clash of Clans come tutti i bimbi della sua età, riceve una completa educazione da assassino 2.0 impartita dall’amorevole nonno Raʾs al-Ghul, finché Deathstroke, che ormai fa la sua apparizione di ordinanza in tutte le robe DC stile Joker, non attacca la base della Lega degli Assassini, falciando ninja-pedoni-inutili e ferendo a morte il vegliardo.

Lacrime di coccodrillo. Momento famiglia felice di psicopatici assassini. Stacco. Gotham City. Batman vs Killer Croc.
Il Lucertolone lo si trova felice in un laboratorio a rubare, probabilmente, aspirine quando Mr. Simpatia esce dall’ombra (bah, che strano) e gli fa pat-pat sul sederino. Tutta un’altra serie di robe inutili in rapida successione che terminano nel momento in cui Talia, arrivata a Gotham, presenta Damian al legittimo padre (ma non prima di aver inutilmente tentato di regalare un fratellino al piccolo ninja, sempre con Bruce).

Notare il trasporto dell'uomo pipistrello.
Notare il trasporto dell’uomo pipistrello.

Non appena chionzato il figlio Talia se ne riparte, finalmente libera dopo anni di maternità molesta, verso non si sa dove.
Da questo momento in poi ha inizio, finalmente, la sessione centrale del lungometraggio: il Damian’s Show.
Il ragazzo è praticamente un mix tra Steve McQueen e Sasuke Uchiha rinchiuso nel corpo di un nano da giardino, con un tasso di arroganza tale che in confronto Balotelli è un esempio di umiltà e buon gusto. Nell’ordine Damian: percula Alfred, si fa trovare seduto alla scrivania di comando della Wayne Enterprise a controllare l’andamento delle azioni di famiglia, disbosca il giardino di Villa Wayne a colpi di katana, infama il costume di Robin, gira per Gotham vestito da ninja prendendo a calci nei denti scagnozzi di Deathstroke random, si fa legare come un salame da Dick Grayson (Nightwing) dopo aver tentato ripetutamente di affettarlo, veste il costume spregiato due minuti prima ma personalizzandolo con il cappuccio; perché il cappuccio è il marchio del figo ribelle.

Sì, lo so: è il figlio che tutti noi avremmo sempre desiderato.

"Crepa te, l'Albero Azzurro e Dodò."
“Crepa te, l’Albero Azzurro e Dodò.”

Fra una sboronata e l’altra, la storia ha anche il buon gusto di andare avanti: si scopre quindi che il piano di Deathstroke è quello di usare il siero del Dr. Kirk Langstrom (quello dei Man-Bat, per capirci), nel cui laboratorio avevamo incontrato il lucertolone all’inizio, per creare un esercito di super-mercenari-ninja-pipistrello-volanti e non capisco veramente perché non ci abbiano pensato tutti fin da subito vista la logicità inattaccabile di questa geniale pensata.
La resa dei conti finale si svolge in una base marittima, situata vicino alle coste scozzesi, in cui Deathstroke si nasconde per motivi imprecisati insieme ai suoi ninja-pipistrello, tenendo in ostaggio Talia che si era fatta catturare dopo essere svenuta al quinto Manhattan rinforzato a una festa per scambisti in costume a Tahiti.

La scena finale ci regala: un cameo inutile di Nightwing sul Bat-Wing (uscito da Trent-wing trotterelland-wing), un momento puccioso tra Batman e Talia per non perdere il pubblico femminile che tanto, probabilmente, si era già abbondantemente addormentato mentre il fidanzato saltava sulla sedia per le pompate descritte in precedenza, un duello infinito tra Damian e Deathstroke; trenta minuti buoni di katane che spuntano dalle fottute pareti mentre questi si squarciano in ogni dove saltellando da una parte all’altra come nemmeno la Carrà dei bei tempi. Un momento di cinema bellissimo che si conclude con il novello Robin che grazia l’assassino di suo nonno, mostrandosi finalmente savio, abbandonandolo al suo destino in una base che sta per esplodere.

Ahhhhhhh, adorabile etica made in U.S.A., mi riempie sempre il cuore.

Otto computer sono impegnati, al momento, a calcolare le katane impiegate in questa scena. Il risultato del conteggio è previsto per sabato alle 18:00
Otto computer sono impegnati, al momento, a calcolare il numero delle katane impiegate in questa scena. Il risultato del conteggio è previsto per il prossimo sabato alle 18:00

 

Nelle ultime battute Talia, dopo aver salutato affettuosamente il sempre molto espressivo Bruce e Damian, lascia i suoi ometti speciali al loro destino e fa ritorno all’allegra società del male ereditata dal padre (che dolce). Batman, Robin e Nightwing, invece, cominciano a ballare sulle note dell’ultimo singolo di Pitbull che farà da colonna sonora al prossimo mondiale di calcio. Anche se, di quest’ultima parte, non sono molto sicuro dato che il film me lo sono visto la notte del lunedì di Pasquetta quando, dopo la quarta colomba consecutiva, il diabete aveva ormai già preso il sopravvento.

COMMENTO FINALE:

I Ninja-pipistrello sono delle pippe clamorose.

 

I consigli del martedì: Son of Batman
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