Correva il periodo tra la fine degli anni ’80 (altresì detto “il basso medioevo della modernità”, secondo Zerocalcare) e l’inizio dei ’90: alcuni degli autori di questo blog muovevano i primi passi in questa valle di lacrime nerd ancora ignari del futuro, mentre altri dovevano ancora nascere.
Questi ragazzi si ritroveranno poi a scuola, qualche anno dopo, a dover correggere a penna i libri in cui le due Germanie erano ancora divise (io lo feci) mentre le maestre dicono loro che in un posto strano chiamato Jugoslavia c’è una guerra, ma non hanno la minima idea di dove sia (dato che negli anni ’90 i massimi saperi della geopolitica erano custoditi da Carmen Sandiego e Giochi senza Frontiere).
Dopo aver passato il pomeriggio a rischiare la vita andando in bici da solo per le strade ed essere sopravvissuto ai viaggi sull’auto dei genitori senza cintura nè airbag, che faceva il tipico bambino cresciuto negli anni ’90? Semplice, guardava la TV.
Silvio non era ancora “sceso in campo” (o lo aveva fatto da poco) quindi si credeva ancora che i canali Mediaset Finivest fossero sicuri… quale follìa! Un posto in cui bazzicavano personaggi del calibro di “Fiorello col codino” e “il pupazzo Uan“… come potevano i nostri genitori pensare che fosse sano? Come potevano pensare che dei canali in cui era normale che lo spot di un singolo prodotto durasse 5 minuti (cinque) ci lasciassero indifferenti?
Ebbene si, la verità è questa. Se ci piacciono i videogiochi non colpa nè nè di Pacman, nè di Pong nè degli altri mega-cabinati che infestavano le sale giochi… galeotto fu lo spot e chi lo condusse.
Anzi gli spot. La colpa, in fin dei conti, se la dividono due personaggi: Jerry Calà (accompagnato da Mancini, Zenga ed altri campioni dell’epoca) e uno sbarbatello di nome Jovanotti
E così iniziò quella che, almeno qui in Italia, è stata la prima, vera console war.
Il mondo si divideva in due: chi aveva il Nintendo (e non è che le mamme sbagliavano il nome, si chiamava veramente così) e chi il Sega (che però in italiano si diceva “siga”, per evitare l’ovvio doppiosenso. Curiosamente, i bambini dell’epoca quel doppio senso probabilmente non l’avrebbero comunque colto).
Era la famosa generazione a 8-bit, e le console funzionavano più o meno come quelle di oggi: le attaccavi alla tv, mettevi il gioco (cassette da cui era meglio soffiar via la polvere prima) e via! I prezzi ovviamente erano esorbitanti, una cassetta costava attorno alle centomila lire ma alcuni giochi sfioravano le 200000 (tipo, fifa 95 stava a 195000, roba da matti). Oggi ci lamentiamo dei prezzi dei videogame, ma facendo le dovute proporzioni secondo me adesso costano meno…
Certo, il mercato era molto diverso. Si compravano alla giocattoleria, e praticamente nessun bambino voleva un titolo specifico: si andava più o meno a caso, nella speranza di evitare ciofeche incredibili e di trovare un gioco bello che ci potesse durare almeno fino al natale successivo.
Ma bando alle ciance, non siamo qui per parlare di giochi (per quello c’è venerdì retro) ma di Console: chi vinse la prima console war?
La sfida era tra il NES/Famicon (meglio conosciuto come “Nintendo”) e il Sega Master System (più la sua versione aggiornata, SMS 2). Questa generazione di Console aveva anche altri competitor ma in Europa (e in Italia specialmente) erano poco più che sconosciuti. Si, ogni tanto qualche nerd parlava dell’Amiga, ma i bambini non avevano idea di cosa fosse: la sfida era tra Nintendo e Sega, ed ogni bambino sognava che il suo amichetto/vicino di casa avesse l’altra, così da poter giocare ad entrambe.
Piccola curiosità: tecnicamente questa è la cosiddetta “terza generazione” di console. Allora perchè in questa serie di post iniziamo proprio da qui?
Perchè si è vero, ci sono state altre piattaforme di videogiochi prima. E sono state anche importanti (anzi fondamentali) nella storia videoludica, nessuno vuole negarlo… ma, in Italia, la prima grande sfida tra marchi di videogames fu questa. Senza se e senza ma. Mi spiace per i fan di Atari, ma è un dato di fatto.
Tornando a noi… in soldoni, qual’era meglio?
Non è facile rispondere a questa domanda, perchè entrano in gioco molti fattori, non ultimo i sentimenti. Agli occhi del me bambino il vincitore era sostanzialmente il Master System; non tanto perchè ce l’avevo io, quanto perchè i colori erano nettamente migliori rispetto al rivale e, in più, te la vendevano già con la pistola più 2 giochi inclusi (tra cui alex kidd in miracle world, quindi anche un titolo di un certo peso). Nintendo d’altro canto, fin dagli esordi della console (nell’83) poteva metter in campo un pezzo da 90 come Mario, che non era roba da poco mentre il portabandiera della casa rivale, Sonic, debuttò solo nel ’91.
Tecnicamente poi, anche come “potenza bruta”, le console non erano poi così diverse… i prezzi erano più o meno quelli, la durata e la tipologia dei giochi idem (tutti arcade da un paio d’ore massimo la longevità era data dall’immensa difficoltà che ti impediva di finirli) ma i dati parlano chiaro: come vendite, il NES stracciò tutti.
Perchè?
Bè, sinceramente non lo so. Probabilmente aveva giochi più belli (Mario, Zelda, Final Fantasy… tutti brand nati lì), forse la divisione marketing di Nintendo investì di più e meglio (e, negli anni successivi, non fu sempre così)… o forse perchè nel Nintendo, al contrario che nel Sega, potevi salvare la partita.
Sembra una cosa da niente ma… quanto li invidiavo quelli con Nintendo. Io non riuscivo mai ad andare oltre al 3° livello di Sonic perchè o perdevo prima, o dovevo smettere perchè sennò “stavo troppo davanti alla TV” mentre gli altri potevano riprendere la partita da dove l’avevano lasciata… quanto odio!!!!!!!!!
Spero che questa lunga digressione nostalgica vi sia piaciuta… alla prossima puntata: la sfida sarà Super Nintendo vs Sega Genesis (meglio conosciuto come Mega Drive)!
Ciaoooo!
PS
Se non vi tornano le date, se vi state chiedendo “ma erano gli anni ’80 o i ’90?” e “ma tu Marco, c’eri o non c’eri?”, non stupitevi.
Non lo sapevate che qui in Italia (come in Canada, del resto) gli anni ’80 sono arrivati 10 anni dopo?
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