Dico la verità, eravamo indecisi se scrivere o meno quest’articolo… questo secondo episodio de “gli arigini del tempo“, proprio come il primo, è stato una mezza delusione.
Credo che l’intera storia risenta un po’ del confronto con Potere e Potenza che, forse, ci aveva abituati un po’ troppo bene… o forse aspettavamo il ritorno di PK così tanto, che non poteva non piacerci.
Ma questa no: analizzando un po’ la storia finora, e siamo a metà percorso, abbiamo sì il ritorno di Lyla (perchè, se n’era andata?) ma poco altro.
C’è l’ennesimo cronopasticcio – e già qui, basare 2 storie su 2 su un futuro alternativo da scongiurare è una caduta di stile – c’è il Razziatore che prima va a cercare Lyla e PK per chiedere aiuto, poi tende loro una trappola, ma forse no (anche questo già visto paro paro in Potere e Potenza) e… stop.
Ma PK c’è? No perchè se guardiamo bene, la storia finora funzionerebbe benissimo anche senza di lui!
Senza il protagonista! Finora tutto quello che ha fatto è stato lamentarsi del fatto che lui di paradossi temporali non ci capisce un’acca e basta!
Sinceramente, mi aspettavo di più.
Per fortuna ci sono i disegni di Sciarrone e Monteduro che sono una gioia per gli occhi. Tavole a mio parere superiori sia a quelle di Potere e Potenza che a quelle di PKNA la cui impostazione a tratti mi ha ricordato il taglio “cinematografico” di alcune sequenze di PK2, una Lyla più sexy che mai (ma come cavolo fanno a rendere sexy una papera? ha il becco!) e colorazione stratosferica.
Conclusione? Speriamo che la trama “viri” al più presto, ma ormai ci spero poco… siamo già a metà!