Buon (caldissimo) inizio week end a tutti!
Direi che dopo tre recensioni di fila su giochi arcade mi posso dedicare anche a qualcosa di diverso, non sia mai poi io venga etichettato come “fissato su un genere” (anche se me lo meriterei).
Ed ecco che finalmente si parla della mitica prima PlayStation, conosciuta anche con l’acronimo PSX.
Stavolta, però, è doverosa una premessa: vi ricordate la “Demo 1”? Era appunto un cd di demo che usciva insieme alla console (non ricordo se in tutte le versioni, ma nella maggior parte si) ed era veramente bella perchè racchiudeva diversi “must have” della console di casa Sony.
Nonostante di questa demo ne uscirono svariate versioni, se non ricordo male le più famose erano due, chiamate volgarmente col nome del colore della custodia:
– la viola, più vecchia, uscita quando ancora il pad della console non aveva gli analogici, conteneva chicche come “Abe’s Odyssee” e “Porche challenge”;
– la rossa, che trovai insieme alla mia PlayStation (ormai col DualShock, parliamo del ’98/’99), riuscì a creare ancora più hype, contenendo veramente i “colossi” dei più svariati generi videoludici (“Gran Turismo”, “Tekken 3”, “Crash Bandicoot 3”, “Bust a Groove” e “Spyro the dragon”, solo per fare degli esempi).
Avendo già giocato a casa di amici alla Play, conoscevo praticamente tutti i giochi di quella demo, a parte “Tombi” (supergiocone che meriterebbe una recensione, poi vedrò il da farsi) e questo fantomatico “Kula World”, di cui mi innamorai subito dopo pochi minuti di gioco.
“MA CHE CACCHIO SAREBBE KULA WORLD?”
Vi rispondo, intanto, con un’immagine:
Ora qualcuno sicuramente dirà: “AHHHHHHH, ma è il gioco della palla!!!!” …. tranquilli, reazione normalissima: ancora oggi non mi viene in mente un’anima che si ricordasse il nome di questo gioco, ma tutti avevano visto qualche screenshot in giro o la copertina nei negozi.
Comunque sia, questa meravigliosa palla estiva (che con l’avanzare dei livelli cambia look) è la nostra protagonista del gioco, che sostanzialmente consiste in un puzzle game a tempo che sfrutta ampiamente le potenzialità tridimensionali della console “sonara”.
Mi è praticamente possibile spiegarvi quasi tutte le meccaniche del gioco partendo dallo screenshot mostrato sopra: lo scopo del gioco è quello di completare i vari livelli prima che il tempo scada, e per fare ciò occorre recuperare delle chiavi sparse in tutto il quadro che sbloccheranno l’uscita del livello stesso.
Analizzando l’immagine, abbiamo:
– la clessidra in alto mostra lo scorrere del tempo (ma va?), e può essere invertita recuperando delle clessidre in giro: occorre fare quindi attenzione perchè se si prendono ad inizio livello ci ritroveremo con pochi secondi a disposizione, e dovremo cercare in fretta un’altra clessidra per ribaltare nuovamente il tempo;
– l’icona (o le icone, a seconda dei casi) della chiave in basso a sinistra mostra, appunto, quante chiavi vanno recuperate per poter accedere all’uscita del livello (e quante se ne sono recuperate);
– al centro in basso troviamo due punteggi: quello più in alto è il punteggio parziale del livello (che aumenterà con qualsiasi oggetto prenderemo, soprattutto con i gettoni di bronzo/argento/oro), quello in basso invece è il punteggio totale di gioco, che non è solo un modo di dimstrare quanto siamo “fighi”, ma corrisponde anche alle nostre vite, infatti ogni volta che perderemo una vita il nostro punteggio calerà, e quando arriveremo a zero ovviamente sarà “GAME OVER”;
– in basso a destra troviamo le icone della frutta: c’è un frutto da recuperare in ogni livello (spesso si trova in luoghi isolati o nascosti), quando ne avremo recuperati cinque accederemo ad un livello bonus che ci permetterà di alzare notevolmente il nostro punteggio e quindi, come ho detto sopra, le nostre vite (dopodichè nei livelli successivi dovremo ricominciare a recuperare i frutti da capo);
La cosa più bella di questo gioco, a perer mio, è che i cubi che compongono i livelli possono essere percorsi da tutti i lati, andando “verticali” e “sottosopra”: ciò cambia continuamente la prospettiva e si riescono a raggiungere piattaforme che prima sembravano distanti anni luce (mi ero dimenticato di dirvi che in questo gioco si può saltare ed il salto in avanti percorre la distanza di un blocco, quindi vanno fatti i conti anche in questo senso), oltretutto aumenta anche la difficoltà dato che potremo perderci facilmente e non trovare più l’uscita (e chi ha giocato questo gioco sa bene di cosa parlo).
Ci sono tantissimi altri oggetti che non ho elencato (ma che ci saranno altrettanto utili nel gioco) come gli occhiali da sole, che ci faranno vedere cubi invisibili, o le molle, che ci faranno fare un salto più lungo.
Direi che mi posso fermare qui, non mi va di spoilerarvi troppo o di farvi passare la voglia di giocare questo splendido gioco (che comunque sarà già di per se frustrante in molte sezioni), per cui vi lascio ad un filmato di gameplay e vi rinnovo il mio consiglio di giocarvelo assolutamente se siete amanti del genere.
A presto!!!
L’epicità della demo1 (tra l’altro grandissimi ad aver reinventato per quasi tutti i giochi contenuti un livello esemplificativo ma non esistente nel gioco vero, così da non “spoilerare”)…bei ricordi e tempi. Ci passavo le giornate nonostante fossero solo demo.
E poi il *chomp chomp* delle masticate della palla sono un suono indelebile nella memoria.
Pingback:Venerdì retro: Tombi