Sì lo so,

scusate il ritardo, ma problemi logistici mi hanno fatto arrivare il primo numero di Morgan Lost moooolto in ritardo, tra l’altro dopo aver sentito le critiche di Giocatore Singolo sulla debolezza dei dialoghi e della storia.

Nonostante la fiducia che ripongo nei suoi consigli (lui mi forzö a proseguire con Orfani e lo ringrazio tuttora!) ho comprato il volume e mi sono immerso nella lettura.

Commento? Non aveva torto, ma neanche ragione.

Ci troviamo davanti ad un bel prodotto, davvero ben curato, con dei disegni convincenti di Michele Rubini, l’ambiente pulp ti prende alla seconda tavola e la sfumatura rossa che tinge tutto l’albo, di cui tutti hanno ormai scritto, c’est génial.

Il personaggio sembra essere decisamente “bonelliano”, con un qualche somiglianza con il primo Nathan Never: il trauma di base di cui porta un evidente rimando fisico (i capelli bianchi di NN e la maschera di Morgan), una città distopica, tanti elementi apparentemente (spero) buttati lì che diventeranno parte integrante di una personale mitologia, la forte critica alla spettacolarizzazione dei media e la tipica caratterizzazione dell’eroe solo e romantico, un po’ avulso dal suo tempo, con le sue manie e il suo modo di vedere le cose.

Una collana all’insegna del “bonnellismo”, dopo una serie di rottura come Orfani.

Se l’ambientazione quindi mi è apparsa convincente, lo stesso non si può dire della vicenda: una classica vicenda introduttiva, priva di guizzi con dei dialoghi che avrebbero potuto essere oggettivamente affinati (vedi roba come “senza manicaretti non si impalmano i mammalucchi”).

Conclusione: A questo esordio di Morgan Lost manca l’audacia; in compenso, disegni e ambientazione sono davvero intriganti, quindi continuerò a comprare i prossimi 5/6 numeri. Morgan si merita un’opportunità di conquistarmi. In fondo, anche il primo numero di NN non era fenomenale, eppure resta la mia serie Bonelli preferita di tutti i tempi.

Morgan Lost – Le prime impressioni… in ritardo!
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