Non capita spesso di uscire da un cinema con uno stato d’animo peggiore di quello che avevi quando sei entrato; puoi essere soddisfatto, insoddisfatto, dubbioso, gasato o, perché no, pure triste, ma Captain America: Civil War è riuscito in una piccola impresa: mi fatto uscire dal cinema deluso. Ma non semplicemente deluso, oserei dire addirittura INCAZZATO.
Captain America: Civil War ti lascia, nel migliore dei casi, vuoto dentro.
Ma basta con tutta questa negatività! Parliamo un po’ di cosa c’era di bello nel film – i difetti lasciamoli a dopo.
Cosa funziona:
I combattimenti
I combattimenti mi sono piaciuti: sia come coreografie, con ogni eroe che fa la sua parte, sia come tempistiche che come scelte di regia. Certo, probabilmente uno dei cameraman aveva il Parkinson ma è una scelta stilistica pure quella, e ci può stare in un film in cui, essenzialmente, ci si picchia.
Bravo regista, bravo.
Spider-Man
In un film normale, avrei detto “un personaggio storico gestito male, infilato a forza in un film in cui non trova spazio e in cui non c’è necessità di averlo“. Ed è vero.
Però a pensarci bene, in mezzo a tutto il resto, non ne esce poi così male.
E poi se non salvassi neanche questo, non si salverebbe proprio niente.
Stop
No veramente, non c’è altro che funzioni davvero bene nel film: con Captain America: Civil War hanno sbagliato (quasi) tutto quello che si poteva sbagliare.
Cosa non funziona:
Praticamente tutto il resto. Ma cercherò di essere un po’ più specifico, anche se già so che me ne pentirò e stasera dovrò imbottirmi di camomilla per dormire.
Le premesse
Allora, anche se non avete ancora visto il film immagino che saprete, almeno a grandi linee, di cosa parla.
Per un qualche motivo i supereroi si ritrovano divisi in due fazioni, una guidata da Captain America e l’altra guidata da Iron-Man, divise da una divergenza di opinioni apparentemente insanabile, tanto da far scoppiare una sorta di “guerra civile” tra gli eroi.
Bene, è chiaro fin da subito che quindi il motivo che divide gli Avengers dovrebbe essere una questione fondamentale per la trama, il nocciolo del film… e invece no.
C’è un pretesto che fa scoppiare la discordia, pretesto che in realtà potrebbe avere anche senso (tranquilli non lo dico, spoiler free) e, per quanto “debole” come motivazione, con un po’ di lavoro poteva diventare una buona occasione per riflettere su alcune questioni “morali” legate alle tematiche della guerra e delle vittime civili che ne vengono coinvolte.
Fermi tutti: ho detto poteva.
Già, perché tutto ciò è solo un pretesto, che viene abbandonato anche relativamente presto durante il film. Nessuno ne parlerà più, neanche alla fine, perché la vera causa scatenante è un’altra.
Una ragione quindi puramente personale, legata alle particolarità di un certo personaggio e non si capisce davvero perché al mondo dovrebbe sbattersene qualcosa.
I personaggi
In questo film (come in tutti, del resto) ci sono due tipologie di personaggi: i protagonisti e gli altri.
I protagonisti sono indubbiamente Cap, Iron-Man e Winter Soldier. Li conosciamo già, non hanno bisogno di presentazioni ed infatti non ne hanno.
Il problema è che non ne hanno neanche gli altri.
Si dà per scontato il background di praticamente tutti, senza uno straccio di introduzione, neanche mezza frase e non mi riferisco solo agli spettatori (che ovviamente devono necessariamente aver visto tutti i film precedenti per capirci qualcosa), ma anche agli altri personaggi, che si ritrovano insieme senza apparente motivo. Vengono buttati lì, schierati con una fazione o con l’altra, perché… perché boh. I due team (con tanto di hashtag, #teamcap e #teamironman) sono stati formati più o meno come si formano le squadre di calcetto: chi prima sceglie, prende.
Personaggi come Iron Man mancano un po’ di coerenza, se pensi a come erano stati sviluppati nei film precedenti. Del resto, in mezzo a tutta ‘sta merda non ci fai neanche troppo caso.
E tu, da che parte stai?
Ecco, personalmente questa è parte che più mi ha deluso, nel film.
Non solo l’intera campagna di marketing per il lancio della pellicola è stata basata su questa domanda, ma l’intero spirito di Civil War (la storia sceneggiata da Mark Millar a cui il film si ispira, anche se sarebbe meglio dire che è “liberamente tratto”) è proprio questo: non ci sono davvero “buoni” e “cattivi”, non c’è un lato giusto ed uno sbagliato da cui stare, non c’è una fazione che ha ragione ed una che ha torto, entrambe hanno le loro buone ragioni ed i loro principi da difendere (e, in alcuni casi, mettere da parte) e per il lettore è molto difficile tifare per l’una o l’altra squadra.
Ecco, qui no.
Dimenticatevi ogni dubbio, ogni ambiguità morale, ogni incertezza: già dopo 15 minuti di film allo spettatore diventa chiaro come il sole chi ha davvero ragione tra Iron-Man e Captain America (già, perché uno dei due team ha torto marcio): uno dei due assume quindi a pieno titolo il ruolo di “cattivo” del film, con tanto di boss fight finale.
Va persa tutta la questione morale, il dualismo… il senso del film.
Bene, mi fermo qui, non voglio annoiarvi oltre. Ci sarebbero molti altri difetti da elencare nel film, molte altre mancanze (colonna sonora inesistente, dialoghi non pervenuti, azioni che generano rezioni esagerate mentre altre non hanno praticamente conseguenze) ma ho preferito limitarmi a ciò che, secondo me, era più lampante e deludente.
In conclusione sì, il film andrà anche visto, anche perché sarebbe probabilmente difficile capire altrimenti quello che succederà dopo… ma questo non toglie che Captain America: Civil War è un film così povero, così brutto, così vuoto che fa sembrare quasi decente Batman v Superman, e, credetemi, Batman v Superman è brutto. Così brutto che noi di TNE neanche ci abbiamo fatto la recensione)
Per me, si colloca al terzultimo posto della classifica dei film Marvel usciti finora. Terzultimo perché, nonostante tutto, non raggiunge i livelli di bruttezza di Thor 2 (davvero imbattibile) o Ant-Man (che comunque, col tempo, ho leggermente rivalutato).
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