Sì, ho visto la nona puntata della sesta stagione di Game of Thrones, e voglio parlarne. Perché di cose da dire, per una singola puntata, ce ne sono tante, perché ormai la stagione è quasi finita e quindi è tempo di tirare le somme e soprattutto perché è stata una puntata molto ma molto bella.

Questa stagione è stata molto altalenante, viaggiando a doppie velocità in base alla zona e ai personaggi che volevano raccontare: le storie di Jon, Sansa ed i Greyjoy sono state caratterizzate da una velocità molto strana per il telefilm: oltre a spostarsi di città in città nel giro di un battibaleno, ti tiravano avvenimenti in faccia senza darti il tempo di riprenderti dal colpo di scena precedente; al contrario, le storie di Arya, Cersei e Daenerys sono state leeeeente, prolisse e piene di escamotage per allungare il brodo (e di errori, secondo me).

Per tutta la stagione, abbiamo aspettato lo scontro tra Ramsey Bolton e Jon Snow ed il rientro di Daenerys Targarien a Mereen. Tutto ciò ci viene raccontato in questo nono episodio. Vediamo quindi com’è stato, ma attenti: because the night is dark and full of SPOILERS.

Attenzione, questo articolo contiene spoiler. Leggete a vostro rischio e pericolo. Tenere lontano dalla portata dei bambini.

Perché prima ho detto che la parte di Daenerys è stata lenta e piena di buchi di trama? Beh, questa puntata ce lo spiega nei primi cinque minuti: HAI DEI FOTTUTI DRAGHI, USALI!
Davvero, non me ne capacito. Stai tutta la serie a vantarti di essere la mother of dragons, eppure ti fai catturare, rischi di essere uccisa dai Khal, dai fuoco a tutto pur di salvarti, ed usi i draghi solo per fare i discorsi fighi all’esercito e per caricare il morale delle truppe. No, non ci sto.

“Mamma mi fai andare fuori a giocare?”

Comunque, Daenerys si ricorda di avere tre lucertoloni sputafuoco al suo comando ed in tre balletti risolve la situazione di Meeren, facendo fare la figura del cioccolataio a Tyrion. La parte veramente interessante di ciò che avviene da questo lato del mare stretto è l’alleanza tra la Targarien e Yara Greyjoy: non me l’aspettavo, sinceramente pensavo che arrivasse prima Euron a proporsi a Daenerys, e la cosa mi ha stupito. Non so sinceramente quanto la Greyjoy possa attenersi al patto stipulato, visto che come ha sottolineato lei, il razziare e le scorribande sono parte del loro essere e difficilmente le abbandoneranno. Sicuramente servirà per riportare la madrei dei draghi a Westeros e dare il via al gran finale. ma non la vedo come un’alleanza duratura.

Ma arriviamo al momento più atteso: la battaglia tra i due Snow, i due bastardi (perché sì, Ramsey sarà pure stato ufficializzato come Bolton, ma rimane comunque un Bastardo nell’animo, quindi….).
Lo scontro, è bello. Duro, crudo, sanguinario. Penso sia la scena di battaglia più figa e “realistica” abbia mai visto su uno schermo, grande o piccolo che sia.
Jon fa la figura da cioccolataio nonostante riesca ad uscirne vincitore: sebbene Sansa l’abbia più volte avvertito di stare attento ai trucchi di Bolton, che oltre ad essere un Bastardo è pure un fran fi’o de na mignotta, Jon si fa manovrare come un burattino, cascando in pieno nella trappola; ok, Rickon era tuo fratello e lo hai visto morire davanti a te, ma cavolo sei al comando di un esercito sotto di migliaia di persone che cerca di evitare uno scontro diretto… almeno provaci a mantenere un po’ di lucidità,

Meno male arriva Gandalf ehm, Ditocorto.

Chissà cosa gli ha promesso Sansa in quella lettera in cui gli chiedeva aiuto….

Quindi, ancora una volta, Jon è vivo per miracolo e qualcun’altro salva la situazione al posto suo, DIspiace un po’ perchè l’intervento di Ditocorto era tipo telefonatissimo, ma va bene così: finalmente una gioia per gli Stark che riconquistano Grande Inverno, prima della distruzione totale del finale di stagione.

Standing Ovation per Sansa comunque, che da principessina scassamaroni delle prime stagioni sta maturando velocemente diventando la grandissima stronza degli ultimi secondi dell’episodio, che sorride facendo divorare vivo Ramsey dai suoi cani.

La fo**uta battaglia dei Bastardi
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