Sono sulla soglia del mio primissimo articolo, e mi domando: che cosa scrivo?

Fisso la pagina bianca e batto, una dietro all’altra, le dita di una mano sulla scrivania. Se non avessi smesso di fumare mi sarei accesa una sigaretta e avrei cercato l’illuminazione nella nicotina. Ma non posso farlo – ormai ho preso una decisione e un giorno i miei polmoni mi ringrazieranno per questo – quindi mi spremo le meningi alla vecchia maniera.

Dunque, siamo su “The Nerd Experience”… Inclino la testa e scorro con gli occhi la mia biblioteca, in cerca di un titolo che faccia a caso mio. Non nutro molta fiducia (okay, lo ammetto, sono un po’ pessimista di natura) ma all’improvviso ecco quello che cercavo: è perfetto! Sto parlando di Ready Player One di Ernest Cline, romanzo omonimo della pellicola cinematografica approdata in Italia a marzo.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Ready Player One è un distopico fantascientifico, intriso di subcultura nerd degli anni ’70/’80 del secolo scorso. La trama ruota attorno al giovane Wade Watts che, costretto a convivere con la zia in uno dei tanti container dei quartieri bassi, passa le sue giornate su Oasis – un universo interattivo tridimensionale che da tempo ha sostituito la realtà quotidiana di ogni abitante del nostro pianeta. Su Oasis infatti si frequenta regolarmente la scuola, 

ci si trova un impiego e si guadagnano i soldi per poter tirare, proverbialmente, la cinghia. Ed è in questo contesto di povertà e con la voglia di reinventarsi che inizia la storia di Wade. Più precisamente, nell’istante stesso in cui James Halliday – miliardario eccentrico nonché l’inventore della piattaforma – annuncia al mondo la sua morte, dando il via alla più grande caccia all’Easter Egg di tutti i tempi: le redini dell’intera Oasis e il patrimonio che vi è annesso. Un’occasione talmente ghiotta da fare gola non solo ai comuni giocatori, ma anche ad una famosa multinazionale tecnologica che vorrebbe appropriarsi del tesoro per i propri scopi. In questo viaggio, per vincere Wade dovrà decidere di chi potrà fidarsi, mettere a frutto le proprie conoscenze in fatto di giochi e fare i conti con il primo amore.

Insomma, ce n’è davvero per tutti!

Ma Ready Player One non è un libro fine a sé stesso. Con le avventure di Wade, Ernest Cline ci propone una visione rovinosa di un mondo che si è completamente disinteressato alla vita vera in favore di quella virtuale, dove puoi essere ed apparire chiunque tu voglia. E pensiamoci per un istante: quant’è lontana questa visione dalla realtà in cui viviamo? Nel dubbio, penso che per oggi lascerò da parte il mio smartphone e mi dedicherò alla lettura del prossimo libro.

Stay tuned!

A cura di M. Zakhar

Ready Player One
Tag:                             

Rispondi