Colpevolmente in ritardo, arriva la recensione dell’ultimo capolavo Disney/Pixar (si perchè la Pixar è della Disney, quindi…), Inside Out.

Come ormai già tutti saprete, Inside Out parla essenzialmente di.. emozioni: le emozioni di una ragazzina che cresce e si avvicina all’adolescenza sono personificate in una serie di “omìni del cervello” che sono responsabili delle sue azioni e delle sue reazioni al mondo che la circonda.

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Da sinistra: Rabbia, Disgusto, Gioia, Paura, Tristezza. Sembrano un po’ i Power Rangers alla guida del megazord vero?

Questa ragazzina presto scoprirà che, fuori dall’infanzia, il mondo non è solo Gioia (tò, proprio l’emozione “protagonista” del film!) e divertimento…

Ci sono voluto 4 anni di lavoro per tirare fuori questo film, oltre che una miriade di studi di psicanalisi… sembra impossibile ma è un piccolo viaggio nel profondo dell’animo umano, reso però divertente, leggero e per niente pesante: probabilmente solo Pete Docter, la mente dietro ad Inside Out, poteva riuscire nell’impresa di rendere così piacevole una tematica tanto profonda!
Non a caso Docter è anche colui che sta dietro Toy Story, Monsters & Co. e Up, e alla fine lo schema che sta dietro ai suo film è sempre lo stesso, simpaticamente riassunto in questo meme

Ma forse qui c’è qualcosa di più.

È difficilissimo per me scrivere questa recensione perchè, lo ammetto, non mi sono mai piaciuti granchè i film della Pixar (anzi alcuni li trovo veramente pessimi e inutilmente melensi – resto volutamente vago per evitare di attirare insulti) ma… stavolta è diverso.
Anzi, ad essere sincero era veramente da TANTO tempo che non uscivo dal cinema così soddisfatto e, perchè no, anche con qualche spunto di riflessione in più

Insomma, Inside Out va visto. Sia che si abbiano 8 anni, 15, 30 o 50.

Punto.

Inside Out – La recensione
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3 pensieri su “Inside Out – La recensione

  • 1 Ottobre 2015 alle 12:24
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    Condivido la potenza che ha questo film. Me lo aspettavo abbastanza carino, me lo aspettavo un po’ diverso da ciò che è stato (nel senso che avrei immaginato qualcosa di più “pazzo” e non-sense adatto a un pubblico più piccolo), ma mi è piaciuto un sacchissimo. Aspettative superate in pieno.
    E dire che, nonostante a me piacciano alcuni film d’animazione ma odi quelli estremamente melensi, quando vedi “dai creatori di UP!!!” giro alla larga perchè UP lo trovo inutile e un prodotto fine a se’ stesso per far ridere i bambini con i tormentoni svuota neuroni (“SCOIATTOLO!!”), senza un vero senso e che ha avuto tutto sto successo solo per i primi 5 minuti (tra l’altro inutilissimi per il resto del film: [SPOILER] avrebbero potuto dire in corso film “e comunque m’è morta la moglie con la quale giocavo da bambino” invece che triturarci così a caso. [/SPOILER]).

    Ah un piccolo appunto: ho trovato un po’ “fastidiosa” la caratterizzazione di Tristezza. Forse dovuto anche a un doppiaggio italiano non al massimo, ma è stata l’unica tra gli omini del cervello a sembrare in toto un essere umano con troppe sfaccettature (perchè sì: conosco persone ESATTAMENTE come lei).

    Scusate, scrivo troppo.
    Ma così passo sicuro.
    Cià.

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    • 1 Ottobre 2015 alle 17:13
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      Per me eri già passato quando hai detto che non ti piace UP.
      Pallosissimo e sopravvalutatissimo, ma se lo dici ti danno addosso peggio che se ti dichari nazifasciocomunista

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      • 2 Ottobre 2015 alle 18:25
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        Sai quale è il problema? E’ che se chiedi il perchè è così bello, ti rispondono in uno dei seguenti modi:
        1) “eh, ma vuoi mettere i primi 5 minuti?! Cioè, una storia d’amore assurda, cioè wow, cioè……”. Ok…ma appunto un bel film d’animazione è fatto da tutta la ora e mezza, non da 5 minuti. Quelli si chiamano porno.

        2) “SCOIATTOLO!!!”. Boh. Non mi ha mai fatto ridere. Mi ricorda molto la comicità alla Cirilli che fa “voglio tornààààà….” e il pubblico risponde “bambinoooo” e tutti ridono. Cosa ridete?

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