Mi sono sempre domandato che cacchio facessero per vivere i genitori di Ranma ed Akane: in ogni puntata passano tutto il giorno seduti a quel tavolino a giocare con gli Shogi, e non sembrano avere mai da lavorare o da fare altro. Non sono mai riuscito a rispondere a questa domanda, però ho capito come funziona il loro gioco.
Ve l’avevo promesso in un vecchio post, ed ora è arrivato il momento di parlarne: vi siete mai chiesti come funzionano gli scacchi giapponesi, altresì detti Shogi?
Regole base
Le regole base degli scacchi giapponesi Shogi (da non confondere con gli scacchi cinesi Xiangqi, ispiratori tra l’altro del gioco finale di Takeshi’s Castle) sono simili a quelle degli scacchi nostrani, ed è ovvio, visto che i due giochi derivano dallo stesso antico gioco indiano… ma chissenefrega! L’obiettivo è quello di dare scacco matto al Re avversario, e valgono tutte le regole degli scacchi tradizionali per quanto riguarda il Re sotto scacco (che deve essere messo al sicuro immediatamente), lo scacco perpetuo, la patta e simili.
La regola che più distingue gli Shogi dagli scacchi tradizionali è la cosiddetta regola del “drop”: i pezzi mangiati (o meglio, catturati) non vengono semplicemente eliminati dal gioco ma posso essere reinseriti nella scacchiera dalla parte di chi li ha mangiati! Quindi se perdete una pedina oltre a rischiare l’inferiorità numerica potreste addirittura trovarvela contro… dov’è finito il senso dell’onore dei samurai? Mah..
La scacchera e i pezzi
Gli scacchi giapponesi si giocano su una scacchiera 9×9 (mentre quella degli scacchi nostrani è 8×8) con le caselle non contrassegnate… ah già, non ve l’avevo detto? I pezzi non sono colorati. Non ci sono i bianchi o i neri, le pedine di un giocatore sono identiche a quelle dell’avversario: si distinguono per la direzione verso cui è rivolta la punta della pedina (ecco perché hanno quella forma strana!), rendendo così molto semplice schierare dalla propria parte gli ex-pezzi avversari senza problemi di colore, necessità di doppie pedine o simili.
Le pedine dello shogi non si riconoscono per la forma (come le nostre) ma per gli ideogramma che c’è dipinto/stampato sopra. Alcuni pezzi (tutti tranne il Re ed il Generale Oro, in realtà) hanno degli altri ideogrammi stampati sul retro: sono il nome che il pezzo assume DOPO la promozione: infatti non funziona come negli scacchi in cui i pedoni possono essere trasformati in qualunque pezzo (di solito in regine) ma, negli Shogi, ogni pedina ha un modo e un pezzo particolare in cui promuove.
Veniamo ora alla descrizione delle singole pedine: per ogni pezzo abbiamo sia la pedina contrassegnata dai Kanji, la versione abbreviata (di solito usa il primo kanji del nome completo) e una versione illustrata, per facilitare a noi occidentali il riconoscimento dei pezzi. Chi ci gioca dice che si impara in fretta a distinguere le pedine anche con gli ideogrammi… a me sembrano tutti uguali, ma se ci riuscite buon per voi.
Nota: questa tabella (con relative immagini) è tratta da chessvariant.org, da cui mi sono anche documentato sulle regole precise dello Shogi.
Nota 2: io non conosco il giapponese – i nomi delle pedine li ho presi dal già citato chessvariant.org, che è un sito inglese. Potrebbero dunque esserci delle imprecisioni nei nomi dei pezzi.
Nota 3: potreste riscontrare problemi di visualizzazione se state usando un cellulare o un tablet… purtroppo wordpress.com non mi permette di fare niente di più sofisticato di un semplice tag <table>, quindi mi scuso in anticipo.
Per il resto le regole sono abbastanza semplici una volta che si è imparato in che modo si muovono le pedine. Tutti i pezzi mangiano esattamente come muovono, semplicemente occupando una casella già occupata da un pezzo avversario (niente robe strane tipo il nostro pedone, quindi). I pezzi catturati vengono quindi presi dal giocatore che può “paracadutarli” sul campo successivamente.
Il drop
Il “drop” (o “paracadutaggio”, o comecapperovipare) consiste nel posizionare una pedina precedentemente catturata sulla scacchiera, rivolta verso l’avversario. Può essere posizionato in questo modo solo un pezzo per turno, al posto di una qualunque mossa. Il drop può avvenire su una qualunque casella libera, con alcune eccezioni:
- Non si può posizionare un pedone in una colonna che ne contiene già uno appartenente allo stesso giocatore
- Non si può posizionare un pedone se, così facendo, il re avversario risultasse sotto scacco (il pedone può comunque dare scacco al re in un turno successivo)
- Non si può posizionare un pezzo in una casella da cui gli sarebbe impossibile muoversi (per esempio, non si può mettere una Lancia nell’ultima riga)
I pezzi promossi che vengono catturati devono vengono immediatamente “degradati”, ritornando al loro ruolo originale.
La promozione
Come già accennato, (quasi) tutti i pezzi possono essere promossi nel pezzo indicato sul retro della pedina. Le ultime tre righe della scacchiera (quelle dal lato dell’avversario, per intenderci) sono dette zona di promozione. Nelle scacchere tradizionali sono contrassegnate da dei pallini, presenti anche nell’immagine che ho messo sopra.
Le regole per la promozione sono le seguenti:
- Ogni pezzo (tranne Re e Generale Oro) che entra nella zona di promozione può essere promosso semplicemente capovolgendo la pedina (in modo da mostrare il simbolo che prima stava sotto). La promozione può avvenire anche se un pezzo esce dalla zona di promozione o se si muove al suo interno.
- La promozione è facoltativa, a meno che il pezzo in questione non abbia più possibilità di muoversi dalla posizione in cui si trova (in tal caso la promozione è obbligatoria)
- I pezzi “droppati” in zona di promozione non possono essere promossi prima di aver compiuto almeno un movimento.
Bene, credo di aver già detto tutto quello che c’era da dire, almeno per quanto riguarda i regolamenti… ora non vi resta altro che provare! Per farlo potete o stamparvi e ritagliarvi scacchiera e pezzi o usare un qualche programma, o ancora giocare online. Non vi sto ad indicare siti, basta usare un qualunque motore di ricerca e ve nescono a tonnellate (o, se proprio siete pigri, andate in fondo alla pagina di chessvariant che ho linkato poco prima della tabella dei pezzi).
Ciao e buono Shogi a tutti!
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Se volete imparare qualcosa di più come strategie, aperture, libri da leggere, ecc. Potete visitare il sito della Federazione Italiana di Shogi e per chi lo desidera, potete iscriversi nella Federazione