Spider-Man 3 è uno di quei film considerati brutti da tutti, nessuno lo difende mai: quando ho annunciato ai miei colleghi di TNE la mia intenzione di riguardarlo, sono stato preso a pernacchie!
Eppure, in quel lontano 2007 quando andai a vederlo coi miei compagni di classe, uscii dal cinema abbastanza soddisfatto.
Così, complice la quarantena (anche voi passate più tempo a scegliere il film che a guardarlo?) ho convinto la mia ragazza a riesumare questo cimelio storico.
So già che me la farà pagare.
Il film parte con una lunghissima sequenza che riassume i due capitoli precedenti, ma tanto li so a memoria. L’inizio è abbastanza lento. Spider-man è ormai un eroe stimato della città, sta con Mary Jane, va all’università e lavora per il Bugle. In pratica ha l’età del mai abbastanza osannato cartone animato Spider-Man TAS (dei miei amati anni ’90… sì in effetti mi sfottono pure per questo).
La prima cosa che noto è che gli attori sono molto più vecchi di quanto dovrebbero essere, nessuno di loro è credibile come studente universitario. Poi penso che Garfield trentenne lo hanno mandato al liceo, e ringrazio l’ufficio casting della Marvel.
La seconda cosa che noto è che in generale il costume è invecchiato male, anche se non riesco a capire in cosa.
Peter è davvero sfigato, anche per i canoni del fumetto degli anni Sessanta, diventa quasi caricaturale. Provo a tenere a mente che si tratta di un film uscito nel 2007. Harry Osborn (un James Franco che ancora non è diventato così famoso) vuole vendicare il padre ed eredita l’aliante del Goblin… cioè pure il siero, ah e una tuta nera… e, a dire il vero, quello non è nemmeno un aliante ma uno snowboard: mi fece schifo al tempo e continua a farmi schifo oggi.
Comunque Harry perde la memoria nella colluttazione, MJ viene licenziata da Brodway, zia May dà l’anello a Peter etc.
Mi rendo conto di una costante: Spider-Man ha veramente poco screen time, si vede solo Peter. La mia ragazza non si è ancora addormentata e fa un commento che scioglie il mio cuore di Nerd “Bello rivedere una Zia May classica”.
Non posso che darle ragione.
Introducono cosi l’Uomo Sabbia e mi ricordo una cosa: non ce ne fregava una cippa dell’Uomo Sabbia.
Sam Raimi è un appassionato delle avventure del Ragno classiche, non a caso ha portato sullo schermo Goblin e Doc Ock, ma un personaggio come Flint Marko/Sandman avrebbe dovuto essere stato completamente riadattato per fare sì che risultasse funzionale al grande schermo, un po’ come fatto dalla Marvel per l’Avvoltoio – che, tra l’altro, sarebbe dovuto comparire nel mai prodotto Spider-Man 4.
Resta il fatto che alcune scene sono riprese pari pari dal fumetto:
Viene introdotta anche Gwen Stacy, che qui in pratica non serve a nulla, se non ad attuare uno dei due buchi di trama più grandi del film: Peter, prima di chiedere a MJ di sposarlo, bacia davanti a tutti Gwen durante le consegna delle chiavi delle città. E poi, con naturalezza, si chiede come mai MJ sia arrabbiata con lui. Che strano, eh?
Da un punto di vista strettamente estetico però questo ragno funziona: funziona quando swinga tra i grattacieli e funzionano gli effetti speciali. Arriva il simbionte alieno e la trama pesca a piene mani dal menzionato Spider-Man TAS – la riassumiamo senza prendere fiato: il simbionte arriva saltando tutta la saga Secret Wars, si unisce a Peter, lo porta al lato oscuro, Peter va da Connors (qui non ancora Lizard) e scoprono che il costume è un organismo che cerca la simbiosi per poi sostituire l’ospite. Peter va nella famosa chiesa, piglia a testate la campana, il simbionte si stacca e va da Brock che si trovava di sotto a pregare perché ha perso il lavoro dopo che Peter ha smascherato il suo imbroglio.
Un paio di commenti – innanzitutto l’altro buco di trama: se nel cartone il simbionte si attaccava ad uno shuttle soccorso dal Ragno, qui arriva con un meteorite che, guarda caso, cade vicino a dove Peter e MJ stavano facendo un Pic-Nic. Giuro.
Però il costume nero è davvero davvero bello, così come la scena della nascita di Venom. Ci sono delle inquadrature bellissime che ad un fan di Spidey e Venom non possono che far venire la pelle d’oca.
In generale troviamo però il solito problema, poco screen time del costume e molto di questo:
Si arriva così allo scontro finale: Harry si redime ed insieme i due amici sconfiggono Venom e Sandman, salvando la bella.
Non voglio soffermarmi su tutti i problemi che questo film ha avuto in fase di concezione, vi basti sapere che il regista voleva chiudere il cerchio di Harry Osborn e sviluppare l’uomo Sabbia. La produzione gli impose Venom, popolarissimo tra i lettori, e il risultato (nonostante degli incassi molto buoni) scontentò tutti, uccidendo così l’ipotetico quarto episodio.
Ma questo Venom è davvero così brutto? Nonostante degli effetti speciali più che soddisfacenti, questo Venom risulta la visione di Raimi, regista di film dell’orrore: un mostro dallo spazio che si unisce alle sue vittime.
Eddie poi è stato immaginato come un alter ego di Peter un po’ più cool, che crolla quando perde il lavoro dopo una truffa e quando Gwen non lo ricambia. Diciamo che non è proprio sviluppatissimo.
Perchè quindi uscii dal cinema soddisfatto? Perché al tempo mai avrei pensato di poter vedere Venom sul grande schermo! Anche oggi questo film contiene delle scene davvero spettacolari, come il menzionato costume nero e l’episodio della chiesa, che sono una gioia per i vecchi occhi di un fan. Resta la stessa domanda che mi feci anni fa: ma se avessero fatto lo stesso film senza l’Uomo Sabbia e con meno sottotrame, concentrandosi sull’Uomo Ragno e Venom, cosa sarebbe venuto fuori?
Un’ultima chicca: per il film provarono a creare una tuta nera senza ragnatele come nel fumetto ma… il risultato on screen era osceno!