Il bello dei personaggi del fumetto americano (o il peggio, dipende dal punto di vista) è che hanno più di una chiave di lettura, dal momento che variano in base all’autore che li scrive, dal periodo storico e dalle situazioni dello status quo della continuity. Per il primo caso (l’autore che si occupa del personaggio), si può portare come esempio Aquaman: l’intervento di Geoff Johns pochi anni fa ha fatto del personaggio una delle teste di serie della DC. Per quanto riguarda il periodo storico, mi viene in mente il fantastico ciclo di Dennis O’Neil e Neal Adams su Lanterna Verde, in cui Hal Jordan fa un viaggio nell’America degli anni 70 accompagnato da Freccia Verde, in una serie chiamata, con fantasia, Lanterna Verde/Freccia Verde.
E il discorso sulla continuity? E che c’entra Constantine in tutto questo?
C’entra, c’entra. Lasciatemi spiegare.
Ogni Crisis o megaevento DC che si rispetti, ha delle forti ripercussioni nella vita del personaggi. Flashpoint, il megaevento che ha portato alla creazione dei New 52 non è stato da meno; così su due piedi mi vengono in mente tre personaggi di grande rilevanza che sono cambiati in modo pesante grazie al rilancio del 2012: Freccia Verde, che da barbuto quarantenne è diventato un baldo ventenne (per allinearsi allo standard di Arrow); Wally West che è diventato nero e John Constantine.
E ridaje con ‘sto Constantine, direte voi.
Ora vi spiego.Questo articolo (che, ammetto spudoratamente, non ha né capo né coda, ma è più un insieme di pensieri battuti su una tastiera all’una di notte) nasce da varie discussioni che ho letto su forum, pagine facebook et similia sul “il Constantine new 52 è una merda, quello Vertigo spacca i culi”.
Questa discussione, secondo me, lascia un po’ il tempo che trova. Il problema di Constantine è che, con l’ingresso nell’universo New 52, non ha subito tanto un cambiamento fisico quanto Ollie o Wally West (ok, è stato ringiovanito anche lui, ma come un po’ tutti), quanto un cambiamento di atmosfere. Hellblazer, la serie di Constantine dal 1988 fino alla chiusura con il numero 300 nel 2013, ha sempre trattato di argomenti molto spinosi: politica, ambiente, drammi personali… l’elemento magico era un “in più” che dava colore alle storie, le quali invece giravano intorno a temi di attualità o più drammatici.
Il John dei New 52 invece, con la sua Justice League Dark e con la sua serie omonima, è molto più un tipo di avventura: adatto ad un pubblico diverso dalla serie Vertigo, mira più all’azione che alle riflessioni.
La soluzione. semplice e comoda, è NON CONFRONTARE I DUE PRODOTTI. Per storia, evoluzione e situazioni, sono molto diversi, e quindi non adatti al confronto. Sarebbe come paragonare la serie di Batman con Adam West alla trilogia di Nolan: inutile, solo tempo levato al porno.
Come tutti gli altri, anche John è semplicemente un personaggio dei fumetti, ed anche lui vive alti e bassi. Ha avuto 300 numeri di medio-alti con Hellblazer: se questi primi anni con i new 52 non sono granché (e mi perdonerà Ray Fawkes, attuale scrittore della serie), possiamo perdonarglielo. Arriverà sicuramente qualcuno che saprà ridare vigore al nostro beniamino.
Pingback:Commento ai primi episodi di "Constantine"