“L’uomo s’illude di essere il fautore della propria vita ma vi sono elementi superiori che guidano e controllano il destino di ognuno di noi, chiamatele forze sovrannaturali oppure intervento divino, ciò che è certo, è che le nostre azioni non sono il risultato del libero arbitrio.”

Berserk è l’opera fumettistica scritta ed illustrata da Kentaro Miura.La storia si svolge in un’ambientazione dark/fantasy  medievale, avvolta in un’ aura di misticismo ed oscurità; al suo interno si muove inoltre un personaggi altrettanto oscuro e misterioso, Gatsu. Lui sarà il protagonista della storia ( costellata ,comunque, da innumerevoli personaggi di contorno, ognuno dei quali intreccerà la propria vita con quella di Gatsu) il cui unico obbiettivo sarà la vendetta nei confronti di Grifis, ovvero, l’antagonista. Questa in grandi linee sarà la trama di Berserk. Un manga estremante travolgente e passionale, che intreccia l’amore e l’odio, il destino ed i sogni , l’ambiguità di tutto ciò che è sacro ed il potere sconfinato del profano, creando così un vero e proprio capolavoro. I temi principali e ricorrenti nell’opera però sono due: tema del destino e tema della religione.

Per quanto siano irrealizzabili, la gente ama i sogni. Il sogno ci da forza e ci tormenta, ci fa vivere e ci fa morire. E anche se ci abbandona, le sue ceneri rimangono sempre in fondo al cuore. Fino alla morte.

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Se mi preoccupassi di non schiacciare le formiche, non potrei neanche camminare.

I temi della religione e del destino sono onnipresenti e si rifanno sia alle filosofie orientali, sia a quelle occidentali. Nel caso delle filosofie occidentali, Miura, prenderà ispirazione dalle tesi del filosofo tedesco Feuerback. La religione ha un’origine pratica: l’uomo ha la necessità di credere in qualcosa che trascende la comprensione della realtà, un’entità capace di fare qualunque cosa e che dia all’uomo ( essere fragile ed insicuro ) un’appiglio ed uno scopo nella vita.  Dio quindi non è altro che l’oggettivazione dei bisogni   e delle aspirazioni dell’uomo, la proiezione di essi in un ente immaginario, che viene considerato indipendente dall’uomo e nel quale tali aspirazioni si trovano pienamente realizzate. Ma un Dio nato per dar sfogo ai desideri ed i bisgno dell’uomo può essere un dio buono??? Secondo l’autore no. Questo perchè esso nasce dagli istinti più insiti nell’uomo che precedono la costruzione della morale e che non tendono di certo alla benevolenza ed all’altruismo.

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Quando Grifis Incontrò Dio! Il Capitolo 83 mai pubblicato

La seconda idea fondamentale da comprendere è la legge del karma che impregna in modo inesorabile il mondo fisico e metafisico di Berserk. Essa si rifarà, ovviamente, alle filosofie orientali.  Il Karma è la legge universale che governa e decreta il destino dell’uomo, attraverso il principio di “causa-effetto”. Tale legge è insormontabile ed inderogabile, ogni essere vivente fin dalla nascita è sottoposto al Karma, e nulla può fare per uscire al di fuori di esso. Ogni avvenimento che si trova nell’intreccio del karma accadrà inesorabilmente che lo si voglia o no. All’interno di questo tema si inserisce il simbolismo del personaggio di Gatsu.  Egli combatte per sfuggire al proprio fato che lo segna in modo inesorabile sulla pelle ( il marchio dei sacrificati che gli ha impresso Grifis durante l’eclissi) una lotta disperata per un semplice uomo. Si perchè Gatsu è un uomo,niente di più, che combatte allo stremo ogni sua battaglia. Una guerra impossibile contro un karma avverso, che lo ferirà e lo umilierà mettendo la sua coscienza a durissima prova. Ma Gatsu si rialzerà, mosso dall’amore e dall’odio ( o dallo stesso amore che ha per l’odio e la vendetta), impugnando la sua fedele ammazza draghi,  continuerà a combattere, come ultimo baluardo della libertà e della volontà dell’uomo.

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“Sei nato da un cadavere. Dalla morte sei uscito alla vita per sprofondare nel fango! Sei più vicino alla morte di chiunque altro, per questo ti è facile sfuggirgli!”

Per concludere, voglio solo dire che Berserk non è soltanto un manga splatter dai contenuti forti, ma bensì, come vi ho dimostrato, ha anche un lato di se che permette ai lettori di avvicinarsi di più ai personaggi ,soffrendo quando soffrono, ridendo quando ridono e disperandosi quando sembra tutto finito. Ma sopratutto quest’opera ci permette di vedere le cose in un modo unico e raro che difficilmente è possibile trovare  in altri manga di questo genere.

 Gli uomini impugnano la spada per lenire le piccole ferite dell’anima che subirono in tempi remoti… e se ne servono per morire con un sorriso sulle labbra.

Berserk: oltre la superficie
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