Nuovo appuntamento con la nostra rubrica “Le oscure trame”! Ripetiamo le regole del gioco: prendiamo un cartone conosciuto da tutti o quasi, visto e rivisto, lo riassumiamo velocemente e, soprattutto, raccontiamo come finisce! In fondo, di moltissimi cartoni ricordiamo la sigla, la trama principale, ma ben pochi li abbiamo guardati fino in fondo, complice spessatamente il palinsesto tv che o spostava i nostri cartoni preferiti alle 6 del mattino o non passava direttamente l’ultima stagione!

Il cartone animato di oggi è il celeberrimo “Biker Mice da Marte”…andiamo subito con la sigla:

bella eh? mi sono sempre piaciute le sigle senza parole, sullo stile di Spiderman TAS e Iron Man TAS!

BTW, la trama è presto spiegata: Sterzo (Throttle) Turbo (Vinnie) e Pistone (Modo) sono tre marziani (dalle fattezze di topi antropomorfi e soprattutto MOTOCICLISTI come ben ricorderete) che, scappando dalla guerra contro i Plutarchiani (dei pesci antropomorfi, alquanto, ehm, puzzolenti!) precipitano a Chicago.

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Da sinistra verso destra: Pistone, Sterzo e Turbo!

Lì conoscono la meccanica Charlene “Charley” Davidson (vi suggerisco di togliere una “C” da “Charley” e rileggere il suo nome per intero) e scoprono che i Plutarchiani sono approdati anche sulla terra con lo scopo di impadronirsi delle risorse naturali, dopo averle esaurite sul proprio pianeta d’origine (dopo Capitan planet un’altro bel messaggio naturalista! quel cartone comunque era inguardabile). I Plutarchiani hanno come riferimento terreste Lawrence Limburger, che, mascherato da terrestre, è diventato il maggior industriale della città.

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…allora ragazzi che si fa stasera?

La trama del singolo episodo è semplice e ricorrente: Limburger cerca di rubare le risorse naturali terrestri, coadiuvato da Morchia e dal Dr Carbonchio, ma viene fermato ad ogni puntata dai tre roditori. Il Dr Carbonchio convoca così in ogni puntata un nemico diverso per combattere i Biker!

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Questi sono Limburger, il Dr Carbonchio (e uno sgorbio non bene identificato)…
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…mentre questo bel tipino appena uscito dal convegno sulle energie rinnovabili di Harvard è Morchia!

La saga è divisa in 3 stagioni ed è composta da 65 episodi, andati in onda per la prima volta in America dal 1993 al 1996 e in Italia nel 1998 nell’ambito del mai abbastanza rimpianto Solletico.

La bellezza di questo cartone sta, palesemente, nei continui richiami al mondo biker americano sia nei nomi dei personaggi (C-Harley Davidson) sia nella colonna sonora (uno dei gruppi che spesso viene passato alla radio locale sono i Guns ‘n’ Noses…), ma anche i modi di dire dei ragazzi: «Let’s Rock & Ride» motto della band perennemente sbandierato da Sterzo/Throttle. Talmente tanti i riferimenti che il creatore della serie, Rick Ungar, lo ha definito come:«il primo cartone Heavy-Metal della storia».

Ma, dicevamo… com’è finita la saga dei Biker Mice da Marte?

È il momento di svelare il barbatrucco: questa serie non ha una fine.
Sì, vi abbiamo ingannato, avevamo promesso un finale… beh, non c’è. Non è mica colpa nostra dopotutto.
Per mai precisati motivi la sere si è interotta con l’episodio 65: Once Upon a Time on Mars part 3.
Ecco proprio quest’ultimo trittico di episodi svela una profondità che il cartone non aveva mai particolarmente avuto.
Gli episodi ci parlano del passato dei tre toponi, quando ancora non erano mutilati e combattevano con l’esercito di resistenza (Freedom Fighters) su Marte. Così veniamo a conoscenza di Carabina, Stoker, Scoppio e Harley, amici nipoti e fidanzate dei protagonisti di cui farò un breve riassunto per consolarvi della mancanza di un vero finale della serie.

Carabina: è il primo ufficiale delle forze di resistenza marziane, nonché fidanzata di Sterzo. Ha un carattere forte e deciso, da vera generalessa. Sterzo, intrappolato sulla terra, sogna sempre di tornare da lei e questo rende quindi molto più tormentato il suo personaggio aggiungendo un particolare spessore che prima non aveva.

Stoker: è uno dei pochissimi personaggi a cui è stata risparmiata una traduzione in italiano. In realtà non mi dispiace il lavoro che è stato fatto con questo cartone, e ribattezzare i protagonisti (vorrei ricordare dei topi marziani) con nomi di parti di moto è una scelta davvero simpatica a mio avviso.
In ogni caso costui è il capo dei capi, il Generalissimo dei Freedom Fighters nonché grande amico di Sterzo. È fidanzato con Harley, di cui parleremo fra poco.
Durante l’incidente costato gli occhi a Sterzo, il braccio a Pistone e mezza faccia a Turbo perde la coda (sostituita da Carbonchio con una meccanica) e viene condizionato dal lavaggio del cervello. Una volta liberatosene riesce a vincere la battaglia ma la sua ragazza Harley sparisce per sempre, rapita da un ratto infiltrato tra i Freedom Fighters.

Da sinistra verso destra: Harley, Stoker e Turbo (quest’ultimo probabilmente colto in fallo da Stoker mentre faceva la corte alla sua ragazza)

Harley: è l’infermiera del gruppo ribelle nonché donna del capo. Nonostante questo Turbo si innamora di lei e la corteggia spudoratamente forse persino ricambiato. Purtroppo nell’ultima puntata la ragazza sparirà rapita dai Plutarchiani e di lei non sapremo più niente.

Scoppio: è il nipote di Pistone, stravede per lo zio e, nonostante sia il più giovane del gruppo ha fegato da vendere. Viene spesso preso in giro affettuosamente da Pistone e Stoker per la sua inesperienza.

Ebbene sì, sarà in questi episodi che scopriremo come mai Pistone ha un braccio robotico, Perché Sterzo porta sempre gli occhiali da sole e perché Turbo ha una piastra di metallo sulla faccia. E non sarà piacevole.

La storia dei topi è triste, ed è quella di un popolo libero improvvisamente oppresso da uno più forte e più potente, che lotta per la propria libertà sperando un giorno di poter tornare semplicemente a scorrazzare libero in moto per le dune sabbiose del proprio pianeta.
Purtroppo questa libertà non verrà mai ottenuta perché il cartone finisce qui.

Nel 2006 c’è stato un tentativo di rilancio della serie: Biker Mice from Mars. Ma ne parleremo un’altra volta.

Le oscure trame: I Biker Mice da Marte

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