Un amico mi ha praticamente costretto a vedere Lucifer, lo ammetto.
Sono stato vittima di un pressing a tutto campo, foto, spezzoni youtube e colonna sonora: per lui era quasi diventata una questione personale. Per levarmelo dalle palle Fidandomi dei suoi consigli, ho recuperato tutta la prima stagione e me la sono sparata d’un fiato.
… e? Non male.
Copio e incollo la trama da Wikipedia, tanto non è che sia poi così elaborata:
Lucifer, annoiato e infelice come Signore degli Inferi, abdica e abbandona il suo regno insieme all’alleata Maze per la bellezza di Los Angeles, dove gestisce il proprio locale “Lux”. In seguito alla misteriosa morte di una pop star, la quale è legata al diavolo attraverso un patto, Lucifer si immischia nell’indagine di polizia portata avanti da Chloe Decker, un’affascinante detective la cui anima è l’unica imperscrutabile da Lucifer. Sebbene “invitato” dall’angelo Amenadiel a tornare nel suo regno e criticato da Maze circa la comparsa di sentimenti terrestri, Lucifer continua a collaborare con Chloe nei vari casi polizieschi, cercando intanto di scoprire i segreti della ragazza e inevitabilmente affezionandosene, tanto da ricorrere a frequenti visite dalla terapista Linda Martin.
La serie, adattamento di uno spin-off di Sandman, è stata scritta da nientepopodimenoche Tom Kapinos, il magico creatore di Californication e ill parallelo è presto fatto: il suo Lucifer é un personaggio barocco, dandy, che si compiace delle sue stesse elucubrazioni, gli piace essere uno “smart-ass”, citando il padre di Hank Moody, con un culto ostentato del ricercato, il drink sempre in mano e il vestito sempre stirato.
Lucifer é uno di quegli show totalmente giocati sulla bravura del suo attore principale: Tom Ellis riesce a tenere da solo la baracca (certo, il fatto che gli altri attori siano cani aiuta, eh) con un innato humor britannico ed un linguaggio corporale potentissimo. Personalmente ho amato molto la fotografia, un po’ meno la sceneggiatura, che porta a casa il risultato con un compitino senza infamia e senza lode; gli episodi scorrono piacevolmente, rivelando poco a poco segreti sul protagonista, al quale finiamo inevitabilmente per affezionarci, ma senza grandi particolari colpi di scena o momenti di estro.
Ottima la scelta della Fox di realizzare solo 13 episodi a stagione, probabilmente i canonici 24 avrebbero stufato, e nota di merito alla composizione della colonna sonora: fenomenale
Consigliato? Sì
Pur non avendo mai letto Sandman (Lucifer originarimente è un comprimario della collana) ho apprezzato la serie e sono riuscito a seguirla senza particolari problemi. Quindi vi consiglio caldamente di guardavi il primo episodio: se passa la prova, continuate, altrimenti lasciate stare.
Lucifer non migliora e non peggiora; come il suo protagonista, si piace ed adora ascoltarsi. Confermata la seconda stagione, sono curioso di vedere se la Fox alzerà l’asta e se Ellis ripeterà la performance.
Intanto il mio amico gongola.