Oggi la rubrica esce in versione light per cause di forza mag…ok, sì, è vero: la sto palesemente scrivendo durante la pausa cesso perché mi sono ridotto all’ultimo, come al solito. Problemi?
Spero di no, perché sarebbe poco rispettoso nei confronti di Mike Del Mundo
Al contrario degli altri artisti che vi ho precedentemente presentato in questa sede, Del Mundo non ha (ancora) dalla sua un ricco curriculum, ma si può tranquillamente definire come una delle nuove promesse più talentuose del fumetto americano.
Artista di origine filippine, si fa conoscere principalmente disegnando copertine per diverse serie della Marvel.
In particolare, firma una meravigliosa serie di cover per X-Men Legacy (2013), la saga sceneggiata da Simon Spurrier con protagonista David Charles Haller, AKA Legione; noto figlio del pelato mutante a rotelle.
Weird e surreali, le copertine di Del Mundo
riescono a riprodurre perfettamente lo spirito della serie, impreziosendo gli albi con un tocco tanto originale quanto funzionale.
Optando spesso per delle tonalità color pastello, l’autore riesce a mantenersi dinamico pur utilizzando uno stile, vagamente, pittorico. Inoltre, un peculiare umorismo fa frequentemente capolino nelle sue opere, senza risultare mai troppo invasivo.
Sempre per la Marvel, lavora agli interni di un pugno di albi, tra cui Spider-Man Team-Up (2013) #3-4 e Uncanny X-Men (2012) #17, prima di essere impiegato stabilmente sulle pagine della collana di cui è attualmente il disegnatore ufficiale: Elektra.
A giudicare dai primi due numeri usciti, Elektra è già un acquisto obbligatorio per tutti gli amanti del fumetto che, tra la costruzione armoniosa delle tavole e l’eleganza delle anatomie, si troveranno tra le mani una piccola meraviglia.
Se sono riuscito almeno parzialmente a incuriosirvi, con questa mia breve presentazione, vi consiglio di andare a sbirciare nella pagina deviantart ufficiale dell’artista o direttamente sul suo sito ufficiale. Nel mentre, vi rinnovo l’appuntamento al prossimo lunedì, con la speranza di riuscire a sprecare qualche parolina in più; magari nella pausa caffè.
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