Neil Gaiman non è nuovo alle rivisitazioni; per esempio, in uno dei suoi racconti più riusciti, Uno studio di smeraldo, pubblicato all’interno dell’antologia Cose Fragili, si era divertito a scrivere una versione completamente stravolta della prima avventura di Sherlock Holmes, ambientata in un mondo dominato da orrori Lovecraftiani, depistando il lettore attraverso un’infida voce narrante, decisamente poco affidabile.
Visto che il lupo perde il pelo ma difficilmente riesce a fare a meno del vizio, l’autore britannico torna sul luogo del misfatto con un nuovo giocattolo narrativo in cui vengono sovvertiti i ruoli classici della tradizione fiabesca.
La Regina nel Bosco (The Sleeper and the Spindle) è apparso la prima volta sulle pagine di Trigger Warning, per poi essere pubblicato in un volume indipendente, impreziosito dalle illustrazioni del maestro Chris Riddell; la storia “mixa” la fiaba di Biancaneve con quella della Bella addormentata, ribaltando però le originarie dinamiche e assegnando alla prima il ruolo normalmente ricoperto dal principe azzurro, con tanto di nani come aiutanti, e alla seconda un’evoluzione assolutamente inaspettata.
A sorprendere è il fatto che Gaiman riesca a tessere un intreccio rispettoso dei consueti meccanismi fiabeschi, con tanto di morale esplicitata nelle battute conclusive, creando al contempo un prodotto fresco, veicolando un messaggio radicalmente diverso rispetto a quello dei due classici di riferimento.
Nella Regina nel Bosco non esistono madamigelle in pericolo o principesse passive; le figure femminili si rivelano il fulcro, oltre che il motore, di una vicenda tesa a sottolineare la necessità di incamminarsi sempre lungo il proprio sentiero, senza adagiarsi su strade già battute o percorsi usurati,
Si può sempre scegliere
Chris Riddell centra perfettamente lo spirito del racconto, con illustrazioni preziose, simili a miniature, estremamente particolareggiate, venate però da dettagli bizzarri, capaci di donare al racconto un aspetto straniante; come se ci trovassimo davanti un piatto noto ma cucinato con ingredienti diversi da quelli a cui siamo abituati; l’occhio a un primo impatto non percepisce la differenza, ma il naso, in qualche modo, riesce a fiutare l’inganno.
Intelligente, ben scritto, ottimamente illustrato e racchiuso in elegante formato, La Regina nel Bosco è un volume consigliato a tutti quelli che provano ancora piacere nel lasciarsi raccontare una bella fiaba, prima di andare a dormire.