Perchè i livornesi, al cinema, applaudono?

A parte questo pensiero che mi è rimbalzato in testa un po’ per tutto il film, veniamo subito al sodo

Jurassic World logo

Cos’è Jurassic World?

Jurassic World, contrariamente a quanto mi aspettassi, NON è un remake. Non è neanche un reboot, no: è proprio un sequel dei vecchi Jurassic Park.
Perché non l’abbiano chiamato “Jurassic Park 4” non lo so: forse è stata una scelta commerciale, o più probabilmente volevano farci dimenticare dell’esistenza di Jurassic Park 3… in ogni caso, se non si è visto almeno il primo JP, è difficile cogliere molti aspetti di Jurassic World, non solo citazionistici; proprio alcuni passaggi di trama risultano oscuri se non si sa come si sono svolti gli eventi dei primi JP.
In realtà non è molto chiaro se gli eventi del Mondo Perduto siano stati considerati o meno (JP 3 è ininfluente), io personalmente credo di no ma, in fondo, non è così importante.

Cosa mi ha colpito in Jurassic Wold

Innanzitutto, il senso logico: Incredibile ma vero, tutta (ma proprio tutta) la trama del film ha un senso logico. Non ci viene nascosto nulla, fin dal primo momento: il Jurassic Park è esistito circa 20 anni prima (1993, data di uscita del film), non ha mai aperto ed è accaduto quel che è accaduto nell’omonimo film. 10 anni fa, il parco è stato ricostruito sulle ceneri del precedente: grazie alle nuove tecnologie è andato tutto liscio ed è tuttura in attività, attirando milioni e milioni di visitatori.

Mi ha colpito anche come è stato costruito il parco. Le attrazioni sono credibili (per quanto possa essere credibile un parco con dei dinosauri): c’è il safari in mezzo agli erbivori, c’è l’acquario dove salta il Mosasaurus… il tutto corrisponde a dare “realismo” all’ambientazione, il che non guasta mai.

C’è pure la gita in kayak

Il Jurassic World è il sogno di Hammond (che nel frattempo è deceduto, ricordate?) che si realizza. Come ogni parco divertimenti che si rispetti, però, il Jurassic World ha bisogno di nuove attrazioni, e qualcuno (il Dr. Wu, già a capo della creazione dinosauri in Jurassic Park) pensa bene di creare un dinosauro ex-novo – e siccome deve attirare pubblico, deve avere “più denti“, essere “più fico“… mischia un T-Rex con un altro po’ di roba bella cattiva (non vi dico quale per non rovinarvi la sorpresa) e crea l’Indominus-Rex.

Se anche voi avete pensato che, forse, non era esattamente una buona idea… tranquilli, non siete soli.

Ovviamente anche il pretesto che darà il via al caos (al solito, resto volontariamente vago) ha un suo senso logico, e dietro c’è più di quello che sembra: i dinosauri sono ormai una realtà accettata… e quanto tempo poteva mai passare prima che qualcuno potesse pensare di usarli come arma?

Per farla breve: il punto di forza del film è indubbiamente la trama (seppur con qualche scelta narrativa discutibile, ma vabè)

Le citazioni

Il film è pieno di citazioni. Ma non si tratta di un citazionismo sfrenato, fine a se stesso: quasi sempre è inserito bene negli eventi, senza apparire forzato. È impossibile non emozionarsi sentendo il tema originale di Jurassic Park, o non notare quel casco con gli occhialini ad infrarossi che fa tanto anni ’90…

Jurassic World Foor
Già con questa scena avevano conquistato il mio cuore

Cosa non va in Jurassic World

Ora veniamo ai punti dolenti. A parte la computer-grafica con cui sono stati fatti i dinosauri che ho trovato, in certi tratti, un po’ approssimativa (ma probabilmente è perchè io non ho visto la versione 3D, magari si è perso qualcosa nell’appiattimento) per me Jurassic World ha un solo, grande difetto.

E no, non sto parlando del fatto che, nella realtà, i rettili non si possono addestrare (perché sì, il personaggio interpretato da Chris Pratt di lavoro fa l’addestratore di velociraptor): a quello ci posso anche credere, fa parte della sospensione d’incredulità e in un film dove i dinosauri li clonano e la gente li va a vedere, non sarà certo questo che mi fa storcere il naso.

1 2 3 stella!

No, il problema di Jurassic World è che manca di epicità. O meglio, le scene epiche ci sono (sopratutto nel finale), solo che sono moooolto telefonate… il finale stesso, oltre ad essere decisamente surreale (per chi l’ha visto: mi sto riferendo in particolare ad un certo “sguardo d’intesa” – sono sicuro che ha fatto cascare un po’ le palle anche a voi) è, nel migliore dei casi, prevedibile.

Belli gli effetti speciali, belle le coreografie, bello tutto ma… non è solo prevedibile, il finale è anche poco interessante.

Ecco, il problema di Jurassic World, per quanto mi riguarda, è proprio questo: la prima parte del film è più interessante del finale.

 

Comunque, nel complesso, non si tratta di un brutto film, anzi: diciamo che, anche se probabilmente non comprerò il dvd, non sono uscito dal cinema deluso. Può valere la pena di essere visto… magari un mercoledì, o comunque con uno sconto.

Voto: 6

 

Jurassic World – la recensione a caldo
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2 pensieri su “Jurassic World – la recensione a caldo

  • 4 Agosto 2015 alle 11:54
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    Intanto grande per come hai recensito in modo veramente (cir)conciso il tutto, io non ne sarei stato in grado! Bravoh!

    Per il resto, film che per me non è stato più di “carino”. Nonostante tutti si lamentino dei vari sequel, in particolare del 3, questo quarto capitolo è quello che mi è piaciuto meno.
    Carine tante idee, sì. Ma queste sono le cose che non mi sono piaciute:
    – concordo con la mancanza di epicità. E la ricollego anche insieme al piattume della computer grafica: girando in ultra iper super mega HD è ovvio che si veda il distacco tra la computer grafica e il reale, pur se fatti entrambi con maestria. Non c’è neanche un punto a parer mio in cui senti un dinosauro che è davvero ENORME e che ti dia una sensazione di impotenza o soffocamento.
    Non viene ricreata l’atmosfera di oppressione del T-REX che urlava e prendeva a musate il tettuccio della jeep.
    Non c’è la sensazione della gigantosità dello Spinosauro che usciva dal fiume nel 3.
    Qui anche il più grosso dinosauro acquatico è semplicemente “lì”. C’è. E basta. Non hai paura che ti arrivi addosso.

    – SPOILER ALERT: hanno voluto sfruttare come asso nella manica finale il t-rex. Cosa figa, vero! Però peccato che venga trattato come una macchietta inutile. Nei vecchi film era temuto anche solo sentirlo respirare. Qui ci si fa tranquillamente rincorrere a un metri di distanza, con un bengala, sui tacchi. SUI TACCHI.

    – piccolo SPOILER ALERT: la scena del bacio….ma per piacere….

    – il voler inserire per forza le battute da film da ragazzini come se i protagonisti non stessero lì lì per morire. In inglese si direbbe che i dialoghi sono “cheesy”, in italiano non mi viene. Sembravano scritti da chi ha fatto quelli per i guardiani della galassia.

    – Ritmo. Nonostante sia stata ultra interessante la parte iniziale a livello di trama e di idee, più di quella finale, il ritmo con cui si sviluppa il tutto è dannatamente noioso a mio parere. Non è mai successo durante il film di sentirmi col respiro sospeso e a termine di una scena epica tirare un sospirone e sentire il sollievo momentaneo prima di una successiva epicità. Mai. Era tutto un “mmm ok”.

    – Quasi tutti hanno trovato le citazioni qualcosa di epico. Io le ho trovate sì interessanti, ma solo come fan service. Usate per dare qualcosa su cui far sbavare i nerd del film, non hanno dato un qualcosa di WOWoso al film (no, neanche il bambino che riesce a far ripartire con le sue manine un rudere di jeep di 20 anni prima…).

    – Il vento in moto. Mancava il vento in moto. Cavoli, bastava un ventilatore.

    E boh…ce ne sarebbero altre di cose, sono uscito dalla sala nervoso addirittura, perchè quando pompi così tanto un film a gente che ha amato e ama tutt’ora il marchio, non puoi far uscire un film “meh”. Deve essere una bomba.
    Qui c’erano idee da classico sequel che esce 2-4 anni dopo l’ultimo capitolo. Non è stato affatto un grande rilancio.

    Nota che invece ho trovato interessantissima del film: Jake Johnson (il Nick Miller di New Girl). Nonostante facesse un ruolo stupido, ha dato quella ventata di aria fresca al film pur distaccandosi dal filo emozionale del resto della trama.

    E la prossima volta, più animatronics e meno computer grafica. Costa di più ok, ma il t-rex a grandezza naturale dei primi due film era terribilmente pauroso. Se lo fai così, passi sicuro.

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