Fiero popolo di Asgard, felice di rivedervi.

L’articolo di oggi mi pone – e forse pone anche a voi – un pruriginoso quesito: può la musica considerarsi roba da NERD?
Questo mi porta a considerare un mucchio di concetti e preconcetti nati e viventi intorno alla figura del NERD, domande che tutti nella vita ci siamo posti almeno una volta: chi è il NERD? Cosa fa? Da dove viene? Dove andrà?
Ma sapete una cosa? Granchissenefrega.

Per questo genere di cose esiste un tipo di premio istituito dall’ospedale del Sacro Cuore (sì, quello di Scrubs, esatto).
A noi ci interessa poco, soprattutto perché la notizia non è circolata granché fra Blog e giornali, e quindi mi sembra una buona idea parlarne qui.

I protagonisti di oggi sono i Beatles, il primo gruppo di insetti che si è imposto – grazie anche a sequestri, omicidi brutali e calcolati e ricatti – al grande pubblico mondiale ottenendo plurimi successi e molte groupies.
La storia del gruppo è nota a tutti: quattro ragazzi di Liverpool, provincia di Roncobilaccio, di nome Paul, John, George e Ringo hanno imparato a suonare degli strumenti, decidono di fare un gruppo per suonarli tutti assieme e diventano il più grande complesso mai esistito. Niente di originale insomma.
Nel 1962 i ragazzotti firmarono un contratto con la emittente radiotelevisiva Albionese “BBC” (la cui sigla ai maschietti ricorderà tutt’altro, e magari anche a qualche femminuccia) per una serie di performance live che sarebbero state trasmesse dal marzo di quell’anno fino al giugno del 1965. Lungo questi 3 anni gli scarrafoni hanno strimpellato 275 canzoni; quindi saranno circa 700mb di file da scaricare con Torrent, per cui iniziate a ripulire l’hardisk o vi perderete queste chicche.

Nel 1994, siccome John Lennon era morto e nessuno dei tre sopravvissuti stava bene quanto lui con gli occhiali tondi, i Bristols non potevano più fare cd nuovi. George Martin, storico direttore artistico della band, tanto da essere soprannominato (come altre dodicimila persone) “Il quinto Beatles”, ebbe un’idea interessante che nel Music-business nessuno aveva mai avuto prima: pescare dagli archivi qualche inedito e farne una raccolta che all’epoca non avrebbe comprato neanche un collezionista di merde in barattolo.
Paul McCartney e George Harrison decisero che si trattava di una grande idea, poiché nessuno dei due aveva avuto particolare fortuna nella propria carriera solista (o comunque non una fama paragonabile a quella dei fab-four) e avevano un disperato bisogno di soldi, il primo per comprare le stoffe alla viziatissima figlia Stella che aveva deciso improvvisamente di darsi alla moda, il secondo perché aveva esaurito le scorte di balsamo e di tonici da barba necessari per mantenere inalterato e splendente il proprio look.
Ringo Starr invece aveva trovato successo cambiando completamente genere passando a quello alimentare, per cui non sentiva il bisogno di sputtanare così orribilmente la propria immagine.
Ma dell’opinione di Ringo a nessuno è mai importato, perciò il disco si fece.

Chi non ha mai assaggiato i celebri biscotti antirazzisti?

Così ebbe luce “The Beatles: Live at the BBC”, di cui le vere chicche, più che l’esecuzione dal vivo delle proprie canzoni, sono le cover (quasi totalmente di genere rock’n’roll).
Il disco vendette uno sbotto di copie, così tante che, l’anno dopo, sfruttando il fatto che il 1995 era l’ennesimo anniversario di qualcosa che i Beatles avevano fatto cinquant’anni prima, iniziarono a spolverare materiale spesso indecente se non addirittura editato alla bell’e meglio (le svariate take di “One after nine-o-nine” ne sono il più fulgido esempio) per un totale di tre cd dal nome Anthology vol.1, 2 & 3.
Già che c’erano rilasciarono persino due nuove canzoni. Ma come, Johnny non era stato sparato nel 1980? Vero, vero (ahimé), infatti la voce del defunto fu ricreata attraverso… un computer!

D’improvviso Matrix non sembra più una cazzata-su-pellicola per Nerd, eh?

Per la precisione, Free as a bird Real love, erano due inediti che il povero Lennon aveva inciso con un mangianastri della coop in casa sua mentre scazzava al pianoforte come pochi qualche tempo prima di morire, così la voce l’hanno semplicemente rubata da lì. Altrimenti sarebbe stato troppo simile a quella dei programmini sega che leggono le frasi e che di solito si usano a tredici anni per vedere se dicono anche le parolacce o, meglio, le bestemmie.

Passano gli anni e gli scarafaggi rimasti sono solo due, Paul e Ringo. La società di biscotti non fattura più come prima, un po’ per la crisi e un po’ perché l’avido Bosco Izecson Pereira Leite chiede sempre più soldi per far usare suo figlio Kakà come testimonial, mentre il Macca spende sempre più soldi per comprare le stoffe alla figlia che ormai è diventata una stilista di fama mondiale, tanto da tornare persino in tour.
Vengono sfornati Best of come non ci fosse un domani e altri progetti di dubbia chiarezza vedono la luce. Arrivati ai giorni nostri il materiale sembra finito, oppure no?
Dopo tanti anni George Martin si decide finalmente a spolverare la soffitta della Apple recording, e cosa scopre? Scopre che nel 1994 non avevano pubblicato tutto il materiale trasmesso tele-radiofonicamente dalla BBC tra il 1962 e il 1965, ma solo una parte!
Così il nostro caro vecchietto si fionda dalla Apple, solo che un’improvvisa botta di alzheimer lo confonde e, anziché andare dall’etichetta discografica con la mela, va da la compagnia con la mela morsicata.
Ebbene sì, per farla breve, l’11 novembre prossimo venturo il lato oscuro della musica, rappresentato dal catalogo iTunes e dal più recente Spotify, si arricchirà di un nuovo capitolo della saga Beatlesiana.

Nello specifico l’album contiene 63 brani, diversi dei quali sono in realta speech, ovvero parti parlate, come le non infrequenti gag del gruppo, i nonsense di Lennon e certi stacchetti pseudo pubblicitari.
Fino a qualche giorno fa era possibile sentire streaming qualche estratto del disco, adesso potete comunque trovare un trailer di presentazione qui.
Ovviamente verrà prodotto un supporto fisico, sia cd-rom che vinile (o, se preferite, Long-Playing), e costerà la modica cifra di 19,99€; per cui nessuno lo comprerà e tutti lo scaricheremo da internet come sempre.
Tanto per buttare altri soldi è stato ri-masterizzato anche il vol.1, che costerà sempre 19,99€; anche questo verrà scaricato.
Se si preferisce il formato LP invece, in omaggio verrà dato anche un poster pheego con un’immagine pheega.
Siccome ci dispiace perché l’LP non lo potete scaricare, allora vi dico subito che l’immagine in questione è la seguente:

Paul McCartney se avesse saputo l'utilizzo che un giorno questa immagine la schiaffavano ovunque magari avrebbe tenuto chiusa la bocca
Paul McCartney se avesse saputo che un giorno questa immagine la schiaffavano ovunque magari avrebbe tenuto chiusa la bocca

così adesso potete salvarla e farvela stampare per un paio d’euri in copisteria nel formato che preferite.

“Sarebbe fantastico se questo successo durasse almeno un paio di anni”
(John Lennon, durante un’intervista)

The Beatles: Live at the BBC vol.2

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