Prima di tutto ci tengo a chiarire che il blog non è schierato politicamente: qui, essenzialmente, produciamo nerdate varie.
Questo non toglie che, sarà per la presenza di un paio di filosofi nella nostra squadra, abbiamo sempre creduto nella possibilità di discutere di qualsiasi argomento liberamente, magari disseminando anche qualche facile freddura, di tanto in tanto, così da apparire più sagaci di quello che realmente siamo (il noto metodo Groucho).
Dovuta supercazzola premessa, ora arriviamo al nocciolo: tutto è iniziato quando, nel corso di un’intervista in terra francese, Zerocalcare si è lamentato del fatto che il suo volantino a fatto di una nota faccenda di cronaca non sia stato particolarmente considerato, neanche dalle persone che analizzano e commentano ogni singola virgola del blog; ok, lo ha detto in dialetto romano, ma non posso citarlo (no, davvero, è inutile che continui a leggere in attesa che te lo dica perché non lo faccio).
Zero ha poi aggiunto un commento molto interessante: la cosa peggiore che può fare un volantino è annoiare. Per questo non vi mettiamo link agli articoli che parlano del fatto, è giusto che il fumetto racconti la storia e ognuno sia libero di informarsi.
Da un punto di vista prettamente fumettistico, questa storia è molto interessante, in quanto riunisce tratti caratteristici di Zerocalcare come l’ironia, i riferimenti alla cultura pop e una comicità che sa essere pungente a più livelli (“cosa penseranno i reali di Svezia?” sembra uscita dal telegiornale) e li mette al servizio di un intento informativo. L’opera è ottimamente riuscita, sia nell’aspetto formale, in quanto è davvero godibile in sé, sia in un’ottica funzionale, visto che il volantino riesce ad instaurare nel lettore la voglia di saperne di più.
Zero, non te l’ha pubblicizzata nessuno? Ci pensiamo noi!
*Intanto nel cervello del blogger:
– Vai, grande: un’arrufianata così l’è da Guinness!
– Cretino, questo lo avresti dovuto solo pensare non scrivere.
– Oh, merda. Me lo potevi di’ prima porca*@!$%!!!
– Ah, voi vede’ che adesso è colpa mia. Ma sai che sei bischero forte.
– Ma te dici che ce retwitta uguale, vero?
– So ‘na sega io! manco esisto realmente
– Bah. Vabbe’. Comunque orma s’è fatta ‘na certa, sgommo. Ci becchiamo dopo.
– Se capita, eh, un affrettiamo le cose.