L’estate porta il sole, il caldo, il mare, ma soprattutto un po’ di tempo libero. E può capitare che la sera anziché fare bisboccia, si preferisca restare a casa, magari a guardare una bella serie. Già, ma quale?

Come sempre Netflix Watcher, la nostra rubrica per sopravvivere al catologo di Netflix, vi viene incontro.
Se avete finito Bojack Horseman, se vi siete già bevuti Stranger Things, non preoccupatevi, c’è un’altra serie che fa al caso vostro.
Una sola stagione (per ora), 6 episodi da 20-25 minuti ciascuno. Neppure un pomeriggio.
Tutto questo porta il nome di Lovesick.

Se siete dei “seriali” professionisti, siete già saltati sula sedia urlando:«Ehi ma è quella di Misfits» e siete andati su youtube a ricercare la famosa scena della bottiglietta (no, non ve lo metto il link, sporcaccioni, dovete guadagnarvelo il vostro autoerotismo!).

Lovesick, il cui titolo originale prima che la riproducesse Netflix era Scrotal Recall, è una commedia brillante tutt’altro che demenziale. Non fatevi ingannare dal titolo originario, siamo lontanissima da American Pie e il college humour à la Blue Mountain State.
L’autore, Tom Edge, ci racconta la vicenda di Dylan (Johnny Flynn) un venticinquenne a cui hanno appena diagnosticato la Clamidia e a cui il dottore chiede di ricontattare le ex partner per avvisarle.
Inizia così Lovesick, ogni puntata infatti porta il nome di una ragazza con cui Dylan ha avuto un rapporto (non sempre sessuale) e si alterna fra tempo presente e i flashback di quando si sono incontrati o hanno avuto una particolare esperienza.
La particolarità di Lovesick è infatti data dai due piani temporali: nel presente Dylan è innamorato della sua migliore amica, Evie (Antonia Thomas) che però sta per sposarsi con un altro uomo; nel passato però le parti sono invertite, e il gioco divertente è proprio vedere come questa relazione si è evoluta, fino al climax finale di stagione.
Sullo sfondo anche le avventure grottesche di Luke, l’infoiatissimo migliore amico e coinquilino di Dylan, una specie di Barney Stinson britannico, ma senza il completo e le catch-phrase.
La forza di Lovesick è quella di risultare sempre autentica; i personaggi sono veri, i dialoghi realistici e anche le situazioni, persino le più surreali, ci paiono possibili se non addirittura “già capitate”, dando quindi allo spettatore la possibilità di immedesimarsi quando nel tenero e naif Dylan, quando nell’equilibrata Luke, quando nell’istrionico Luke.

Noi stiamo già aspettando la seconda stagione, annunciata per novembre.
E voi che fate, vi unite?

Netflix Watcher: Lovesick
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