Prima di proseguire nella lettura di questo articolo, è bene che sappiate alcune cose su di me:

  1. La mia esperienza con i videogiochi è limitata, e quella poca che ho è altamente schizofrenica.
  2. Non capisco niente di elettronica. Non aspettatevi commenti sulla potenza della scheda grafica, sui frame al secondo o sull’hardware installato: l’unica cosa di hard, qua dentro, è stato il mio pene durante la conferenza di presentazione, ma ci arriveremo.
  3. La Nintendo non mi ha in alcun modo pagato per scrivere questo articolo, ma se volesse farlo può tranquillamente scrivere alla mail del blog. Così eh, giusto per dire.

Dunque, parliamo della Switch.

Il nuovo prodotto di casa Nintendo ha, secondo me, fatto quel passo che le rivali avrebbero voluto già fare: fondere insieme console fissa e portatile. Pensandoci, anche la WiiU era un blando tentativo in questa direzione, mentre, sul versante Sony, ci sono stati gli esperimenti di connettività tra Playstation Vita e Playstation 4.
Di quello che è stato tentato prima, in forme più evanescenti, la Switch ne ha fatto peculiare natura: la console si propone così come avanguardia forse non tecnica, ma sicuramente per quanto riguarda la mentalità del videogiocare.
La grande N qui non fa pro-gaming, fa filosofia.

Ma torniamo alla mia erezione.
Come dicevo, non ho una grandissima esperienza nelle console fisse: nella mia vita ho avuto solo la prima PlayStation (e Dio solo sa quanto ne abusai, ai tempi) e la Wii, che per motivi vari non ho mai utilizzato al 100%. Sin dalle prime informazioni, però – su quella che sarebbe dovuta essere la Nintendo NX –, da quei primi rumor di ibridizzazione tra console fissa e portatile, qualcosa in me si è risvegliato. Uno dei motivi per cui non ho mai utilizzato tantissimo la Wii è che non sono mai stato tantissimo in casa, quindi una console che posso utilizzare soltanto nelle ore serali, da alternare ai fumetti e alle serie Tv è – indipendentemente dalla sua potenza -, per quel che mi riguarda, abbastanza inutile.
Per chi vive dentro le quattro mura il tempo necessario per dormire, una console che sia portatile ma che all’evenienza possa essere collegata alla Tv di casa, invece, è manna dal cielo: per questo motivo il giorno della presentazione della Switch, ci fu un enorme risveglio nei pantaloni, perdurato fino a oggi,  giovedì 2 marzo; giorno in cui scrivo, ma, soprattutto, giorno in cui ho comprato la mia Nintendo Switch.

Switch Manu
Il casual gamer a sinistra. La gioia a destra.

Dopo la prima – lunga – sessione di gioco, mi sento di dire che tutte le mie aspettative sembrano essere state soddisfatte: la resa grafica è notevole sia sullo schermo piccolo – che, tra l’altro, all’apertura della scatola, sembra VERAMENTE piccolo, ma a Zelda avviato rende benissimo – che sulla Tv, non creando quell’effetto sgranato tanto temuto. La console si tiene benissimo in mano in modalità portatile, rendendo il tutto molto naturale, e buono è anche l’impatto con il controller per la modalità fissa, da assemblare agganciando i due Joy con l’adattatore presente all’interno della scatola.

Se tanto si potrebbe dire su Zelda Breath of the Wild – magari in sede di una futura (spero) recensione – due parole voglio invece spenderle su 1-2-Switch!
Il concept di gioco è molto divertente e sfrutta al meglio le potenzialità dei due Joy; l’unica pecca è, a mio parere, lo scarso numero di giochi presenti all’interno: per 50€ non avere nemmeno una decina di giochini da provare scoccia, specialmente se si ripensa all’abbondanza del Wii Sports.

C’è un simulatore di mungitura in 1-2-Switch. Un. Simulatore. Di. Mungitura.  Come non godere?

In sintesi, consiglio l’acquisto della console? Sì.
Ha molte potenzialità e sicuramente la Nintendo ha fatto un grosso azzardo ma mi sono sentito di darle fiducia e di credere in questo progetto.
Una console unica per la casa e il gaming portatile potrebbe rivelarsi la mano vincente, adesso sta alla grande N giocarsi bene la partita.

Nintendo Switch e la gioia di un casual gamer
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