C’è una domanda che mi frulla in testa da un pezzo, ma ho trovato il tempo di buttare giù due righe in proposito solo adesso: come si fa, col tempo, a non perdere le proprie passioni?

Sarà il periodo, sarà che vicino al mio compleanno sono sempre un po’ più triste del solito (e a ‘sto giro sono 30, la vecchiaia si fa sentire), sarà il lavoro, saranno gli impegni… ma sono mesi che non leggo più un fumetto, non guardo più una puntata di quelle serie tv che fino a qualche tempo fa giudicavo imprescindibili, addirittura non entro più in fumetteria da ottobre – semplicemente, non trovo il tempo.

Ma non sono triste o abbattuto, anzi: il mio tempo libero lo impiego in altri modi che trovo più che soddisfacenti (sia roba nerd che non – Mario Odissey non si abbandona, nonostante tutto) solo che… c’è quella pila di fumetti presa al Lucca Comics ormai 2 mesi fa, che ancora non ho neanche sfiorato e che mi fissa ogni volta che entro in camera che, in qualche modo, mi disturba.
(A pensarci bene, credo di avere ancora un paio di manuali di qualche gdr da aprire che risalgono a più di un anno fa)

Quindi ho pensato: davvero non ho tempo di leggerli, o semplicemente non ho voglia?

Se addirittura ho smesso di informarmi sulle nuove uscite di Batman (e chi mi conosce sa che cosa significhi per me il pipistrello) forse non è una questione di tempo. Forse sto cambiando, forse mi sono stufato di certe cose… pensiero da cui nasce questa riflessione.

Addio Bat.
In un certo senso non ti sto tradendo, sto solo seguendo le orme del buon vecchio Dick

Mi era già successo mooooolto tempo fa, all’incirca nel periodo tra la fine delle superiori e l’inizio dell’università: di colpo, da ultra-fanatico di manga che ero, smisi di leggerli quasi del tutto. Giusto One Piece ho continuato a comprare fino ad oggi, principalmente per motivi affettivo/collezionistici (a proposito, mi sa che sono rimasto indietro pure con quello).
Mi ero stufato degli shōnen, addirittura ho venduto tutte le collezioni che avevo – non ne potevo più, non riuscivo più neanche a vederli sullo scaffale, ero in overdose (tranquilli, Dragonball l’ho tenuto); ma la mia passione per i fumetti non era morta. Si era semplicemente spostata verso i comics americani: supereroi (prevalentemente DC ma non solo), volumi d’autore e storie delle case editrici “indie”.

Sono stati degli anni bellissimi, ma… probabilmente è colpa dei cine-comics, dei film Marvel sempre più odiosi e insulsi, o forse sono semplicemente io che sto cambiando di nuovo: fatto sta che credo di essermi stufato anche di quelli.

E lo stesso discorso potrei farlo anche per le serie TV ed i film: l’anno scorso seguivo regolaremente Arrow, Flash, IZombie, Legends of Tomorrow, Agents of Shield, Supergirl, a tratti guardavo pure Gotham e the Walking Dead, seguivo il Wrestling WWE, andavo al cinema a vedere tutti i film di supereroi possibili… poi oh, quasi di colpo, mi sono rotto.

Viva la merda!
Ammettetelo, leggendo la lista l’avete pensato pure voi

Sono rimaste solo Arrow e Flash: non tanto per la qualità (discutibile, anche se di tutte quelle elencate credo siano ancora le migliori) quanto perchè sono quelle che più mi danno occasione di commentarle con qualcuno – e di tanto in tanto faccio fatica pure con quelle.

Dopo tutta questa riflessione, vi giro la domanda: avete mai affrontato dei periodi in cui i vostri hobby e le vostre passioni sono in qualche modo cambiate, in cui la vostra nerdaggine è venuta meno?

D&D invece è stato un gradito ritorno: dopo anni ho ripreso a giocare, ed è stato come se non fosse passato neanche un giorno

Ma sopratutto: cosa fanno i nerd da grandi?

Cosa fanno i nerd da grandi?

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