Quando noi pensiamo al Cavaliere Nero, ci viene sempre in mente una figura malvagia, tetra, da sconfiggere: ed è solo questione di tempo prima che arrivi il cavaliere Bianco, dalla lucente armatura, a sfidarlo e sconfiggerlo, facendo così trionfare le forze del bene.
Le parole “Cavaliere Nero” ci fanno pensare (oltre che allo skecth di Proietti) ai Nazgul che inseguono Frodo nel Signore degli Anelli, a Darth Vader e a chissà quanti cattivoni iconici del cinema e della letteratura – ma basta cambiare leggermente una parola, sostituire “nero” con “oscuro” e pur restanto sostanzialmente invariato il significato, nella nostra mente si apre tutto un altro mondo.
Il Cavaliere Oscuro è Batman, senza ombra di dubbio; e in quell’oscurità non c’è malvagità. Batman è uno buono, un eroe che non ha paura di sporcarsi le mani per sconfiggere i malvagi, che non esita a fare ciò che deve pur di difendere gli innocenti anche se ciò significa spingersi oltre i limiti della legge, ma senza mai abbassarsi al livello dei suoi nemici.
Batman è un eroe.
Giusto?
Si, lo so cosa state pensando: è la solita trama trita e ritrita in cui qualcuno si chiede se non sia proprio Batman ad attirare quei pazzi criminali che infestano Gotham, o se i suoi metodi siano davvero accettabili o ancora se debba essere fermato al pari dei suoi nemici…
… ma nella storia che di cui sto per parlarvi, il protagonista non è il Cavaliere Oscuro; bensì un cavaliere bianco
Batman: White Knight
Batman: White Knight è stata una sorpresa per me – non esito a definirlo la migliore storia di Batman che abbia mai letto finora.
Si, anche migliore del Ritorno del Cavaliere Oscuro di Miller (a cui comunque questa storia deve molto), migliore del Lungo Halloween, migliore di The Killing Joke.
Intendiamoci, si tratta comunque di un’opinone personale, ma mi ha davvero stupito, in tutto. I disegni di Sean Murphy (che è anche l’autore) ed i colori di Matt Hollingsworth sono superbi, e la trama è coraggiosa ed originale.
Già, la trama. Cercherò di evitare spoiler (non oserei mai rovinare quest’esperienza di lettura) ma prima devo fare una premessa, forse ovvia per i fan di vecchia data della DC ma che in tempi di cinecrossover supereroistici e trame incatenate, è doverosa.
Quando un autore ha una bella storia, può permettersi di forzare un po’ la continuity ed i personaggi: serve che Joker abbia un origine diversa da quella che siamo abituati a leggere? Ok.
Serve prendere un personaggio dalla serie animata, mischiarlo a un paio di elementi dei film di Nolan ma usando qualche idea del tanto vituperato Batman & Robin? Se è utile alla storia, va bene.
E chi se ne frega se nella continuity attuale Batgirl cammina o è in sedia a rotelle, se Dick Grayson è stato il primo Robin o se Harley Quinn ha il look da giullare della serie animata o se veste da strappona come Margot Robbie in Suicide Squad – in Batman: White Knight alcuni dei capisaldi della cronologia del pipistrello sono stati modificati, ma vi assicuro che per la storia che si vuole raccontare, va bene.
Batman: White Knight è (come dice il titolo stesso) la storia di un uomo, un Cavaliere Bianco che si erge in difesa dei poveri cittadini di Gotham contro i malvagi che minacciano la città, in particolare contro il Cavaliere Nero – pardon, Oscuro – che la tiene in scacco da troppo tempo, opprimendoli e giustificando le sue azioni con la scusa di proteggerli.
E nel mondo di Batman, il colore bianco può richiamare ad un solo personaggio – il Joker.
Joker – o meglio, Jack Napier (una bella citazione del film di Burton dell’89) è il protagonista indiscusso di questa storia.
Joker è sempre stato “l’altra faccia della medaglia” di Batman: è l’unico che riesce sempre a portarlo al limite e non ha senso di esistere senza di lui… ma Batman ha invece senso di esistere senza Joker? Ora che Jack Napier si è spogliato dei panni del Clown ed ha curato la sua pazzìa scegliendo di rimediare a tutto il male che il suo alter-ego ha fatto, che ne sarà di Batman?
Ma poi, si sarà davvero redento come sembra?
Basta, non mi spingo oltre.
Legggetelo.
E grazie ad Alessandro/Silwe37 per avermelo consigliato.
Ripeto, secondo la mia modesta opinione, miglior storia di Batman di sempre.