Tanto tempo fa, Quesada non era un criminale ricercato in 47 stati del mondo a causa delle sue simpatiche trovate editoriali. Tanto tempo fa Quesada era un ganzo che il mestiere lo sapeva. Tanto tempo fa la Marvel navigava in bruttissime acque e chiese all’emergente coppia di Editori della Event Comics, ovvero Jimmy Palmiotti e Joe Quesada, una mano per riprendersi. Ai due venne proposto di occuparsi di una nuova linea: Marvel Knights, i Cavalieri Marvel, una nuova serie dove rilanciare diversi personaggi di secondo piano senza particolari vincoli di continuity e contenuti. In seguito al successo vennero utilizzati anche personaggi più celebri (meraviglioso il ciclo di Mark Millar con Spider-man, Down Among the Dead-Men). Era appena iniziato il nuovo millennio, e stava per cominciare nel modo migliore. Quale modo migliore degli Inumani? Beh, prima di leggere questa saga tutti avrebbero risposto:«Tanti!». Gli Inumani non sono mai stati campioni di popolarità – non sono mai stati neanche personaggi facili da gestire – eppure questo ciclo è manna dal cielo. Se si pensa che la Marvel è stata salvata da questa serie incentrato su un popolo di spocchiosi metaumani viene quasi da ridere, eppure è così: non Spidey, non Wolverine, nemmeno quel coglione di Tony Sterko o il pompatissimo Capitan America, neppure i metaumani  marveliani per eccellenza, ovvero gli X-Men, ma gli Inumani. Ma chi minchia sono gli Inumani?
Che ci crediate o no la storia di Paul Jenkins, affrescata da un Jae Lee in stato di grazia, non è una storia. Sì, succedono un mucchio di cose; sì, effettivamente c’è il cattivo di turno e tutte quelle cose là, ma non è quello il punto. Il punto sono gli Inumani. L’autore sposta la lente su questo popolo assurdo, incredibile, superbo ai limiti dell’arroganza anzi spesso arrogante, eppure così affascinante. Gli inumani sono una razza antica, antichissima. Quando l’uomo ha deciso che era più interessante guardare il tramonto su due zampe piuttosto di continuare a baciare i vermi camminando carponi ecco arrivare sulla terra la razza degli alieni Kree. I Kree da sempre in lotta con i perfidi Skrull stanno cercando nuovi alleati con cui spostare a proprio favore gli equilibri di questa battaglia millenaria. Essi vedono negli umani un grande potenziale, benché bisognoso di una… spintarella evolutiva. I Kree selezionano un gruppo di umani fra i più promettenti e li espongono alle nebbie terrigene, una sorta di vapore che attiva una qualche sorta di gene particolare nel Dna e che di fatto trasforma l’individuo sottoposto in un Inumano. In poche e più interessanti parole: la terrigenesi dona agli Inumani i loro superpoteri. Questo procedimento porta a mutazioni sempre differenti e qui sta il fascino della popolazione Inumana: la diversità è la regola, non esistono due persone identiche. I poteri possono assomigliarsi, ma esiste sempre una differenza, quando estetica quando specifica dei poteri. L’esposizione a queste nebbie è un momento cruciale nell’esistenza di un Inumano, a seconda del risultato infatti si ottiene un posto preciso nella società di Attilan (la città-stato degli Inumani). Più è forte – e utile – il potere acquisito più alto è il posto nella società. La casta, perché di vere e proprie caste si tratta, più prestigiosa, dopo la famiglia reale si intende, è quella della guardia reale. Il gradino più basso è rappresentato invece dagli alfa primitivi. Costoro non sono nemmeno vere e proprie persone ma cloni asessuati creati in laboratorio affinché svolgessero tutte le mansioni necessarie al mantenimento e al sostentamento della città di Attilan. Essi sono a conti fatti dei veri e propri schiavi: vivono nel sottosuolo e la loro unica ragione di vita è lavorare «alle macchine». Freccia Nera, sovrano degli Inumani, ha annullato formalmente la schiavitù di questo popolo che però di fatto continua a vivere in questa condizione aberrante. Dopotutto gli alfa primitivi sono stati creati apposta per servire gli Inumani, questi non sono in grado di immaginare un altro tipo di esistenza.

Un Alfa Primitivo. L’assenza di pieghe nei mutandoni ascellari non è dovuta alla censura ma all’effettiva mancanza di attributi: avete presente Big Jim?

Così Jenkins decide di mostrarci la fierezza e le grandi contraddizioni di questo popolo così diverso da noi ma anche così simile.
Il risultato che ne ottiene è un racconto decisamente introspettivo ma non rivolto ai personaggi, bensì al lettore: l’autore non indaga tanto la psicologia di Freccia Nera e parenti, ma indaga la nostra.
Lo scrittore apre il fumetto con una serie di didascalie interrogative, che rappresenteranno un leitmotiv della serie, con le quali sembra rivolgere delle domande al muto sovrano degli Inumani ma in realtà parla a noi.
Ho definito “muto” il possente Freccia Nera ma questa è una bugia. Il re degli Inumani può parlare eccome, ma se lo fa… crolla tutto! Il suo potere infatti consiste nell’avere una voce potentissima in grado di distruggere qualsiasi cosa. In World War Hulk dicendo semplicemente «Basta» a basso volume stacca un pezzo di Luna grosso quanto Rhode Island! Di conseguenza il nostro amico è costretto all’assoluto silenzio, se non vuole distruggere mezza città involontariamente (come già avvenuto durante la sua infanzia quando decise di urlare al proprio fratello che era un coglione distruggendo però anche metà Attilan e uccidendo i propri genitori.

Sì, fare una battuta con lui nei paraggi non è una mossa intelligente.

Ma parliamo un momento della famiglia reale: Freccia Nera, il più potente degli inumani è il legittimo sovrano di Attilan (un re muto!); la regina è Medusa, una sniacchera dai capelli rossi il cui potere consiste in una chioma prensile semovibile: capelli forti come tenaglie o delicati come carezze; poi c’è Crystal, sorella di Medusa, in grado di manovrare i quattro elementi (terra, aria, acqua e fuoco) a proprio piacimento; infine i cugini Karnak, Gorgon e Triton, i cui poteri sono: per il primo quello di focalizzare i punti deboli di qualsiasi cosa (del corpo di una persona, di un progetto industriale, di un computer o morfologici) e sfruttarli a proprio vantaggio, il secondo è un satiro – mezzo uomo mezzo capra – i cui possenti zoccoli possono dare origini a terremoti e, infine il terzo è un essere acquatico i cui poteri si manifestano in acqua (chiaramente il più scarso della famiglia destinatario di burle continue). Ah c’è pure il cane di corte, Lockjaw, che mica poteva essere un bulldog qualsiasi, no, è infatti un bestione enorme con il potere di teletrasportarsi ovunque.

Quante coccole vorrà mai un cane che è persino più grosso de La Cosa dei Fantastici Quattro?

Menzione a parte merita l’ultimo membro della famiglia reale: Maximus il pazzo.
Nella tradizione Marvel più un personaggio è forte e più deve avere rotture di coglioni. Di conseguenza il sovrano di un popolo di megafusti, dove lui è il più fusto fra i fusti, ha come nemico Candy-Candy o uno squilibrato super-intelligente il cui potere consiste nel manipolare le menti altrui a proprio piacimento?

Una cosa simpatica è che la voce del fratello è in grado di far impazzire Maximus. Ma come si fa a far impazzire un pazzo? Misteri di casa Marvel.
Sia quel che sia non è infrequente trovare lo zampino di Maximus in ogni sorta di problema degli inumani, dal momento che il nostro poco sano di mente amico ambisce al trono tipo ogni cinque minuti.
Ultima particolarità di Attilan: per i suoi abitanti è mortale l’esposizione all’atmosfera terrestre non filtrata, in quanto gli agenti inquinanti ucciderebbero la popolazione nel giro di poche ore (questo sarà uno dei problemi che i nostri eroi dovranno affrontare in questo arco narrativo), per questo la città è protetta da una cupola impenetrabile (o forse no?).

E questo è tutto quello che vi serve sapere sugli Inumani per potervi godere questa bellissima storia recentemente stampata in volume unico da La Gazzella dello Sport nella Collana “Grandi seghe Saghe”.
Anche questo mercoledì il consiglio ve lo abbiamo dato, perdervi questa storia significherebbe perdervi un confronto con una parte di voi stessi che magari neanche pensavate di avere, ma in ogni caso vi perdereste molto.
Buona lettura e al prossimo martedì!

Lo compri ‘sto volume o ti devo urlare in ghigna?
I Consigli del martedì: Gli Inumani
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2 pensieri su “I Consigli del martedì: Gli Inumani

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